I fanghi residui della produzione di Ceramica Italiana derivanti da sanitari possono essere reintrodotti in altri cicli industriali. 

Il conferimento di questi fanghi al Centro Ceramica di Civita Castellana determina la nascita di “sottoprodotti” da reimpiegare nel ciclo produttivo delle piastrelle di ceramica e di altri settori. Il ruolo della struttura civitonica è di rendere omogeneo tutto ciò che le è stato conferito, per garantire al cliente finale l’adeguatezza al proprio ciclo produttivo.

A monte, tutti gli studi sperimentali fatti hanno generato documentazione per tracciare le linee guida di questo prodotto, in coerenza con i dettami europei. Tale percorso ha visto la fattiva e presente partecipazione di Centro Ceramica, assieme a Regione Lazio, Provincia di Viterbo e ARPA Lazio.

Requisiti dei sottoprodotti ceramici

Per essere riutilizzato a norma di legge, il fango ceramico deve rientrare nella categoria dei “sottoprodotti”. Secondo il Decreto legislativo 152/06 un sottoprodotto è una sostanza che soddisfa contemporaneamente le seguenti condizioni:

  1. è parte integrante ma non fine ultimo del ciclo produttivo
  2. è utilizzata per la produzione di un’altra sostanza o oggetto 
  3. può essere riutilizzata senza trattamenti, o con trattamenti che rientrano nelle Best Available Techniques di settore
  4. soddisfa i requisiti di legge necessari per il riutilizzo, compresi quelli che riguardano la protezione della salute e dell’ambiente.

Analizziamo i quattro punti.

1 – Origine dei fanghi ceramici

I fanghi ceramici non sono il fine ultimo del ciclo industriale, ma parte integrante. Sono originati dai processi di chiariflocculazione, un trattamento per il recupero delle acque reflue nella produzione di sanitari che separa le sostanze sospese all’interno di un liquido, facendole sedimentare sul fondo. Ciò consente di recuperare parte delle materie prime e l’acqua necessaria per la fase di lavaggio di apparecchiature e macchinari.

2 – Utilizzo nella produzione per sanitari

In merito al secondo requisito, sia i fatti che le indagini tecniche svolte dal Centro Ceramica hanno confermato i vantaggi e la convenienza del riutilizzo dei fanghi all’interno dei cicli produttivi diversi da quello della ceramica sanitari (piastrelle e altri).

3 – Una materia prima immutata

Il fango filtropressato, come è definito il residuo del ciclo di produzione dei sanitari, può essere riutilizzato all’interno del ciclo di produzione delle piastrelle ceramiche senza trattamenti aggiuntivi. È infatti del tutto compatibile, per composizione chimica e fisica, alle materie prime vergini utilizzate per piastrelle di ceramica. 

4- Sostenibilità e sicurezza certificata

Le materie prime della Ceramica Italiana sono di origine naturale. Tra queste anche i fanghi ceramici. I requisiti di sostenibilità ambientale e sicurezza, certificati dalla “Scheda tecnica” e dalla “dichiarazione di conformità” vidimati dalla Camera di Commercio, identificano prodotti idonei per specifiche destinazioni e per l’ambito di riferimento.

Ricorrere a soluzioni sostenibili come il riutilizzo dei fanghi ceramici è fondamentale per le aziende che mirano a ottimizzare i loro processi produttivi e a migliorare il loro impatto ambientale. Questi sottoprodotti consentono infatti di limitare l’impiego di nuove risorse, ammortizzare i costi di produzione e rendere le aziende sempre più competitive.