La ceramica è, nelle sue diverse forme, il materiale più presente e diffuso negli edifici tradizionali: versatile, resistente e oggi sempre più ecologica e sostenibile, la si ritrova elemento principe nelle strutture (i laterizi per murature e solai), nelle finiture (le piastrelle per interni ed esterni) e nell’arredo bagno, che costituisce uno dei principali settori di produzione e vendita.

L’Italia è da sempre un paese all’avanguardia nella produzione di manufatti ceramici destinati all’arredobagno e vede nel distretto di Civita Castellana uno dei principali centri di produzione, ricerca e sviluppo a livello mondiale, in grado di coniugare nei suoi prodotti design e alta qualità universalmente riconosciuti.

Oggi la ricerca e l’innovazione si muovono verso una sostenibilità dal senso sempre più ampio e si materializzano sia nei processi produttivi che nelle performance dei prodotti finiti.

La scelta ad esempio di impiegare vasi sanitari in classe Water Ecolabel 6 litri (invece dei 13 ancora estremamente diffusi) permette a un edificio di 50 unità abitative di risparmiare ogni anno 547.000 litri di acqua. L’attenzione al miglioramento dell’efficienza di tutto il ciclo produttivo permette l’abbattimento del carbon footprint, notevoli miglioramenti nel consumo di risorse non rinnovabili e riduzione dell’inquinamento ambientale, oltre a risparmi sui costi alla fonte che si riflettono su un migliore rapporto qualità-prezzo finale.

Riciclo, recupero e un’attenzione all’ambiente sempre più alta sono infatti le parole chiave di un processo estremamente attento fin dalle sue prime fasi, che, partendo dal disegno a mano dell’oggetto, realizzano un modello in resina prodotto attraverso macchine a controllo numerico guidate da un modello 3d virtuale. Il modello reale permette la realizzazione di uno stampo in gesso, riutilizzabile, in cui viene colata la miscela di acqua, argilla e inerti che, essiccata per 5 giorni, verrà cotta nei forni e smaltata.

Il risultato è un manufatto inserito nella classe Water Ecolabel 6 litri, trattato con smalti che, oltre a essere sicuri per chi li posa, impediscono il formarsi di muffe, facilitandone la pulizia e il mantenimento dell’igiene. Mentre il calore prodotto nei forni è recuperato e riutilizzato nell’essiccazione, le acque di scarto delle lavorazioni sono recuperate al 95%, i pezzi difettosi diventano materiale da riutilizzare al 100% come anche la totalità del gesso degli stampi non più utilizzabili e i pericolosi fanghi ceramici, il cui smaltimento ha rappresentato in passato la principale fonte di inquinamento ambientale.