I vincitori del concorso La Ceramica e il Progetto 2019 | di Simone Ricci

Articolo pubblicato in: "La Ceramica e il Progetto, al via la 9° edizione"

Si è conclusa l’ottava edizione del concorso La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane, aperto ad architetti e interior designers residenti in Italia che hanno realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica italiana in Italia e all’estero completati tra gennaio 2016 e gennaio 2019.

La giuria, composta da Mario Cucinella, Fulvio Irace, Aldo Colonetti e Cristina Faedi ha valutato i 115 progetti pervenuti sulla base di criteri di creatività, funzionalità e gusto estetico della realizzazione, prendendo in considerazione la progettazione, l’impiego delle piastrelle di ceramica, la qualità della posa e le caratteristiche di sostenibilità ambientale del materiale.

Nella categoria Residenziale il progetto vincitore è Up Town – Lotto R3 di Milano, col coordinamento del progetto architettonico dell’Architetto Alessandro Scandurra e il progetto architettonico dell’Architetto Alessandro Scandurra e dell’Ingegnere Umberto Zanetti, nel quale sono state usate piastrelle di Cotto d’Este e Marazzi. L’intervento, di carattere residenziale, dialoga con il contesto urbano preesistente, attraverso una serie di relazioni “abitative” che interagiscono con lo spazio pubblico e viceversa. Quattro torri e tre architetture in linea, sullo sfondo di Milano e le sue identità: il progetto come espressione del “linguaggio della differenza”, anche se tutto è tenuto e controllato da una grande cultura dove memoria e futuro rappresentano il perimetro nel quale il progetto deve trovare la sua espressione. Un sistema di spazi aperti dove “natura e artificio” sono presenti all’interno di una visione unitaria. La grande qualità di questa architettura si rivela sia nella composizione sia nella scelta dei materiali; da questo punto di vista, la presenza, diffusa ma articolata e diversificata, del materiale ceramico di Cotto d’Este e Marazzi costituisce una sorta di manifesto del mestiere del progettista perché rivela sapienza, conoscenza e soprattutto capacità di saper leggere i materiali e farli vivere all’interno di uno spazio articolato e complesso.

Per la categoria Commerciale è risultato vincitore il progetto Italia&Amore Ristorante Mercato Enoteca di Bolzano realizzato da Roland Baldi Architects con Gruppe Gut e Heike Linster con le piastrelle di Ceramica Vogue. Un edificio storico su 5 piani, ciascuno con funzioni e linguaggi riconoscibili differenti. Piastrelle che non solo rivestono le pareti, ma sono una sorta di grande tela con stampe di disegni al tratto, utilizzando al meglio la potenzialità della ceramica italiana attraverso colori, textures e rifiniture.

Nella categoria Istituzionale il vincitore è il progetto di riqualificazione della Stazione Ferroviaria di Elmas in Sardegna ad opera di Paolo Fadda, Marco Tradori, Michele Onali e Federico Sollai, che ha visto l’utilizzo di materiale ceramico di Caesar. Le stazioni ferroviarie non sono più luoghi destinati esclusivamente al traffico di passeggeri. La stazione di Elmas, in questo nuovo percorso progettuale, mantiene la propria forma, accogliendo però nuovi spazi di ampliamento, dove il rivestimento in grès porcellanato con lastre a grandi formati produce un effetto linguistico capace di dialogare, sul piano dei materiali, con il contesto paesaggistico circostante.

La Giuria ha altresì deciso di conferire 7 Menzioni, 2 nelle categorie Residenziale e Istituzionale e 3 nella categoria Commerciale.

Nella categoria Residenziale, prima menzione a Casa Sn di Noto (SR), progettata da Salvatore Spataro Architetto, nella quale sono state utilizzate piastrelle di Ceramica Leonardo. In un contesto di fortissima identità storica ed architettonica, come la città barocca di Noto e i suoi dintorni, l’intervento progettuale ha ridisegnato gli interni di “una scatola per l’abitare”, scegliendo un percorso fluido, secondo una logica della sottrazione. Le piastrelle a pavimento presenti in tutta la casa rappresentano un elemento sia di continuità che di opposizione espressiva rispetto alle pareti bianche.

Seconda menzione all’Edificio C di Aversa (CE) realizzato da Paolo De Michele, Gaspare Oliva e Nicola Pietrantonio con piastrelle Cotto d’Este. All’interno di un  telaio preesistente, il progetto individua nelle separazioni interne e nei diaframmi esterni lo spazio dove concentrare la qualità compositiva. Una delle scelte è stata quella di un utilizzo, attento e fortemente consapevole, del materiale ceramico, laddove era necessario dialogare tra interno e esterno, in modo tale da contribuire alla costruzione dell’immagine della città.

Prima menzione nella categoria Commerciale allo studio Nooow Architects per il progetto Duomo 37 di Tivoli (RM), nel quale sono state utilizzate piastrelle Ornamenta. Un piccolo studio che si sviluppa attraverso altezze importanti, all’interno di un contesto storico. La ceramica ridisegna tutte le superfici orizzontali e alcune pareti verticali, svelando la capacità di essere materiale non solo di rivestimento, ma elemento compositivo insostituibile quando è necessario intervenire in modo unitario, senza però sposare una logica di omologazione linguistica.

Seconda menzione all’Hotel CampZero di Champoluc (Valle d’Aosta) realizzato da BladIdea con l’utilizzo di piastrelle Caesar. Un intervento misurato e di grande compostezza progettuale, in uno spazio dove la natura è dominante. Il villaggio in legno ospita sapientemente il materiale ceramico, dove sia le necessità funzionali sia le opzioni espressive hanno richiesto una particolare soluzione compositiva.

Terza menzione Commerciale allo studio Maurizio Lai Architects per il progetto AJI – Oriental takeaway di Milano, che ha visto l’impiego di piastrelle di Florim. La ceramica, presente in modo determinante, manifesta la propria identità espressiva e funzionale integrandosi con tutto ciò che ha intorno. Il progetto architettonico, di grande qualità, si regge su un’attenta regia, in grado di rispettare le specificità di tutti i materiali.

Nella categoria Istituzionale, la giura ha ritenuto di conferire una menzione al Complesso Parrocchiale di San Ponziano ad Olbia, all’interno del quale lo studio A1 Engineering ha utilizzato piastrelle di Marazzi. Il luogo sacro rappresenta un esercizio progettuale sempre difficile. La ceramica utilizzata segna tutto l’intervento, sia per le qualità di carattere prestazionale che sul piano compositivo, consentendo una presenza di tonalità e texture diverse ma contemporaneamente capaci di produrre un effetto di unitarietà.

Infine, seconda menzione Istituzionale a Studio M2R Architettura per il progetto Nuova sede della Croce Rossa Italiana Comitato locale di Scandiano, che vede l’uso di piastrelle Casalgrande Padana. Sono tre volumi di altezza differente, finalizzati a definire altrettanti funzioni ospitate; lungo tutto il perimetro, si sviluppa il basamento sul quale è stato posato un rivestimento ceramico, realizzato con il sistema della facciata ventilata, il tutto definito attraverso una qualità compositiva che produce una serie di rimandi di luce provenienti dal contesto naturale circostante.

La premiazione è avvenuta martedì 2 luglio al termine di una conferenza su ceramica ed architettura – promossa da Ceramics of Italy in collaborazione con Proviaggi Architettura – che si è tenuta presso la Stazione Marittima di Salerno.

Vedi i progetti vincitori su www.laceramicaeilprogetto.it

Luglio 2019

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