Progetti

Residenza privata - Bosch en Duin (Olanda)

Nuova vita per la villa

A Bosch en Duin, nel cuore dell'Olanda, gli interni di una villa degli anni '30 sono stati riformati nello spirito della contemporaneità puntando a trasmettere un'essenzialità rarefatta e accogliente
Di Riccardo Bianchi

Bosch en Duin è un luogo magico. Si trova in Olanda tra Utrecht e Amersfoort, è una città-giardino illuminata dalla tesa luce del Nord. È una trama di ville di gran pregio, antiche e contemporanee, disseminate in un ordito di prati smeraldini traboccanti di fiori e fitte selve. La dimora della nostra storia è tra le protagoniste di questo insolito reticolo urbanistico. Ha l’aspetto di una casa di fate, sta addossata a una delle rare colline della regione, si sviluppa su una superficie ampia e molto articolata, e conta quattro piani dagli ambienti generosi. Fu costruita negli anni ’30 del secolo passato e da allora la sua planimetria ha subito numerosi rimaneggiamenti per adeguarla alle necessità e alle consuetudini dei tempi. Spiegano Thomas Kraal e il suo team di architetti che ne hanno condotta la più recente trasformazione: “Con il progetto dell’ultima ristrutturazione ci siamo avvicinati all’architettura moderna. Ciò significa maggiore luminosità e una più fluida disposizione degli spazi abitativi. Oltre a una convinta attenzione ai temi della sostenibilità che si riverbera in particolare nella scelta dei materiali e nell’efficienza degli impianti tecnici”.
 


 
L’intervento architettonico ha preso come base il progetto originario e, senza stravolgerlo, anzi cercando di mantenersi il più possibile fedele a esso, l’ha riconfigurato per adeguarlo alle esigenze dei nuovi proprietari. In primo luogo il tetto esistente è stato completamente rifatto sanando la copertura in paglia e inserendo tra gli arcarecci un isolamento di alta qualità che ha ridotto drasticamente il consumo di energia.
Poi sono stati spostati la porta d’ingresso e il vestibolo laddove c’erano prima la cucina e delle aree di servizio che oggi ospitano uno studio, un ripostiglio e un guardaroba. Ed ora il cuore della reinterpretazione della casa: il living-open space. Demolita la parete che lo divideva dal salottino-fumoir destinato alle conversazioni tra uomini, ha guadagnato in ampiezza, luminosità (una caratteristica che lo studio Kraal persegue con tenacia in tutti i progetti), importanza e vivibilità considerando anche che ora si prolunga nella zona pranzo da cui è visivamente separato mediante un camino di rilevanti dimensioni e dalle forme elegantemente essenziali. A sua volta il pranzo si unisce, senza soluzione di continuità, all’ambiente cucina in parte posizionato nel bovindo semicircolare che caratterizza uno dei molti fronti della villa. Rispetto alla precedente planimetria questo spazio è una novità: si compone di un banco-snack, dove i proprietari fanno colazione e pranzano, connesso a un’isola di lavoro e di cottura allungata che segna una sorta di confine con i piani superiori destinati alle camere da letto, ai servizi, agli spazi privati e sociali, ai quali si accede mediante un’elegante scala elicoidale con gradini rivestiti in legno. L’arredamento sfoggia un’alternanza di forme rotonde e linee dritte e spigolose, di materiali ruvidi e robusti da un lato, e dall’altro lisci e uniformi, di arredi su misura e di design, di “colori naturali e pacati”, come spiegano gli architetti, “combinati con il bianco e con il nero”.
Molta l’attenzione è stata riservata all’ecosostenibilità. L’isolamento è stato rifatto per adeguarlo agli standard odierni adottando pareti wafer con lana di roccia tra i due pannelli, mentre per le ampie finestre, che offrono splendide viste sul giardino e i boschi circostanti, si è ricorsi a vetri HR++. È stato realizzato un sistema di ventilazione a recupero di calore che estrae l’aria calda presente nelle stanze utilizzandola per scaldare nuova aria fresca. In questo modo, la perdita di calore in casa è minima e il clima interno rimane ottimale. Questo artificio consente peraltro l’adozione di un impianto di riscaldamento a bassa temperatura anziché di un sistema standard: seminterrato, il piano terra, i bagni e le toilette hanno riscaldamento radiante a pavimento, mentre tutti gli altri ambienti sono serviti da convettori low temperature.
Di questo contesto, connotato da un mood, tanto rarefatto quanto accogliente, si rivelano un corollario indispensabile le collezioni di piastrelle della linea “Lagos” di Coem in grès porcellanato effetto pietra, scelte dagli architetti per i rivestimenti: “Lagos Light Grey”, con formato 60×60 cm. per i pavimenti, Reverso Beige (60×120 cm) e Wide Gres effetto Marmo Statuario per i bagni, tutto nella finitura Naturale. “Perfette per resistenza ed estetica con quella superficie leggermente mossa da venature più o meno visibili che dona all’ambiente che le accoglie un’allure semplice e insieme molto sofisticata”.

Foto
Stijn Poelstra
Progetto
Kraal Architecten
Superfici Ceramiche
COEM
Anno di realizzazione
2020
Cer Magazine Italia 58 | 03.2023
Foto
Stijn Poelstra
Progetto
Kraal Architecten
Superfici ceramiche
COEM
Anno di realizzazione
2020
Eco Design
Superfici Ceramiche
COEM
grès porcellanato
Lagos
Light Grey
60x60 cm