Progettare concetti

Lo studio maltese-siciliano-milanese DAAA Haus, con un approccio multidisciplinare al progetto, mette in evidenza la narrazione e l’unicità del concept. “Il nostro format progettuale è mettere in evidenza una storia, se c’è o, se non c’è, crearne una che diventa il filo conduttore del nostro progetto. Progettiamo concetti”
Di Alessandra Coppa

Keith Pillow, DAAA Haus“Il buon design può rendere il mondo un posto migliore”: questa è la convinzione che guida DAAA Haus, uno studio di architettura e design – con sedi a Malta, Milano, Ragusa – contraddistinto da un approccio particolare alla progettazione.
Il loro intento è quello di andare oltre la realizzazione di spazi funzionali per “progettare concetti”, creando proposte uniche caratterizzate da una forte cifra identitaria e narrativa.

Il nostro format progettuale è mettere in evidenza una storia, se c’è o, se non c’è, crearne una che diventa il filo conduttore del nostro progetto. Progettiamo concetti”, sottolinea il fondatore Keith Pillow, che nel 2009 fonda DAAA Haus Ltd Malta, di cui è managing e creative director.

Non partono mai dal progetto, ma dallo stile di vita del cliente: “Siamo come il sarto che prima prende le misure e poi realizza il vestito. Per noi le misure sono capire l’identità del cliente e del contesto. Ci chiediamo sempre a chi è rivolto il progetto architettonico, sia che si tratti di un hotel, di un progetto retail o di uno spazio residenziale. Perché l’architettura deve esprimere uno stile di vita. È impossibile trascorrere un solo giorno senza vivere design e architettura. L’ambiente costruito è intrecciato con ogni aspetto della nostra vita, dal nostro lavoro alle nostre case, ai nostri hobby e alla vita sociale. Ogni prodotto che utilizziamo è il risultato del lavoro di progettazione. Per noi, design e architettura sono uno stile di vita, esperienze nella vita che formano il nostro carattere e il nostro stile”.

 

Il vostro studio ha festeggiato quindici anni di attività che spazia dai progetti di architettura, agli interni di lusso, retail, hotellerie e ospitalità.  Quali sono i progetti più significativi?

“Non abbiamo una preferenza particolare per la tipologia di progetto. Potrebbe essere una piccola caffetteria che ci emoziona. Potrebbe essere un albergo o una villa privata. Tutto dipende dalle circostanze. Per realizzare un progetto ideale bisogna tenere contro di quattro parametri: l’edificio stesso o il contesto in cui stiamo lavorando con l’architettura o l’ambiente circostante; le tempistiche e le consegne con cui ci viene chiesto di lavorare; il budget e, soprattutto, un cliente che apprezzi il design e il ruolo del designer e dell’architetto affinché un progetto diventi emozionante. Lo stile cambia con il linguaggio artistico del progetto. I materiali utilizzati per esempio sono fondamentali per definire questo ‘stile’. Per una lobby di un palazzo di uffici di lusso a Malta, nel quartiere della nuova torre di Zaha Hadid, abbiamo utilizzato una riproduzione classica con effetto marmo bianco e nero in grandi dimensioni. Lavorando su linee pulite con effetti 3D, nel lounge bar di un albergo – il Londoner’s – abbiamo scelto una ceramica effetto terrazzo cementizio per il pavimento e muro. Questo gli ha conferito un’identità industriale.

Nel cuore di un edificio storico, invece, abbiamo progettato una palestra che celebra l’incontro tra il passato e il presente. Mantenendo intatta l’anima dell’architettura originale, abbiamo lasciato esposte, dove possibile, le superfici in pietra naturale, creando un dialogo autentico con la storia dell’edificio. All’interno dello spazio, materiali essenziali, puliti e minimali definiscono l’atmosfera, garantendo un ambiente raffinato e contemporaneo. Tuttavia, è nei private changing rooms che gli ospiti scoprono una sorpresa inaspettata: rivestimenti ceramici grafici e vivaci, un’esplosione di colore e arte che rompe la sobrietà degli spazi comuni. Un dettaglio audace che incarna perfettamente l’essenza del brand della catena di lusso, dove l’artistry diventa parte integrante dell’esperienza. Un equilibrio tra eleganza storica e audacia contemporanea, dove ogni angolo è pensato per sorprendere”.

 

Come lavora il vostro team, che ha sedi a Malta, Ragusa e a Milano?

“Il segreto per lavorare con un team multiculturale in diversi studi richiede continuamente team building e mentoring. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato il nostro modo di pensare e progettare soprattutto durante la fase concettuale. Durante questa fase collaboro strettamente con tutti per stabilire la direzione artistica di tutti i progetti. Una volta stabilito il concept design, un team tecnico lavora in modo indipendente con i diversi senior partners per sviluppare il progetto rimanendo fedele alla direzione stabilita”.

 

Qual è la vostra filosofia progettuale, la cifra stilistica che contraddistingue tutti i vostri progetti?

“Come hai giustamente sottolineato, il nostro stile è sottilmente nascosto sotto il design personalizzato che sviluppiamo per ogni singolo progetto. Pur comprendendo il fatto che alcuni progetti riflettono maggiormente il nostro stile e le nostre preferenze personali, e alcuni di essi potrebbero mostrare alcune somiglianze, crediamo che il design sia personale e che ogni progetto abbia un’identità e una storia da raccontare. Per questo Design/Architecture per noi è un mezzo per comunicare un’esperienza, una storia da raccontare. Quindi il nostro design è unico per il progetto”.

 

The Londoner Hotel St. Julian, Malta (Floor ceramic tiles by Del Conca)

 

Qual è il vostro concetto di lusso?

“Il lusso a volte è riferito ai brand di fascia alta che vengono utilizzati, materiali costosi e sfarzosi. Per noi il lusso è qualità, dettagli realizzati su misura lavorando con materiali naturali e artigianali che provengono da tutto il mondo. Il lusso non è uno stile, è uno stato d’animo, è cultura. Il lusso potrebbe essere minimale, moderno e neutro mentre potrebbe essere classico, esotico e massimalista. È tutta una questione di ricerca e di processo piuttosto che il risultato visivo finale. Ci assicuriamo di intervistare i nostri clienti prima di intraprendere qualsiasi progetto per identificare la profondità della loro cultura, poiché nessun denaro può acquistare classe e stile. Abbiamo rifiutato in passato di lavorare su progetti per clienti che avevano alta disponibilità economica, perché abbiamo realizzato subito che culturalmente non erano ‘ricchi’”.

 

A Milano avete aperto lo showroom/studio Carbon che ha coinvolto una serie di aziende partner attente all’impatto ambientale. Quali sono gli obiettivi di questo spazio?

“L’idea per il nostro spazio a Milano è stata quella di creare un ambiente tranquillo e rilassante nel cuore della città dove incontriamo clienti, aziende, giornalisti, colleghi e collaboratori. Il nostro salotto milanese Carbon apre un dialogo con chiunque visiti lo spazio: il design sostenibile non deve essere necessariamente definito come naturale, grezzo e minimale. Abbiamo studiato questo argomento a lungo e il design sostenibile è solitamente associato a quello scandinavo. Non c’è niente di sbagliato in questo. Ma noi siamo andati nella direzione opposta, utilizzando toni più scuri con accenti colorati; abbiamo collaborato con numerose aziende e artigiani per sviluppare una gamma di mobili, oggetti e accessori, quanto possibile, realizzati con materiali riciclati molto decorativi e nello stesso tempo funzionali”.

 

Gym The Works by Iniala Hotel, Valletta, Malta (wall ceramic slab by Florim)

 

Quali sono i materiali che preferite utilizzare nei vostri progetti?

“Non abbiamo preferenze sui materiali. Facciamo molta ricerca e sviluppo per continuare a sperimentarne di nuovi. Anche se amiamo lavorare con materiali naturali come pietra e legno, non esitiamo a mescolare superfici come metallo, vetro, ceramica e tessuto. Per noi la cosa più importante quando si sceglie un materiale è capire come la sua sensazione e consistenza influiscono sull’esperienza complessiva. Non si tratta di replicare un look, ma di creare una profondità totale significativa”.

 

Cosa ne pensate del materiale ceramico, sia per gli interni che per gli esterni?

“Ci sono stati molti progressi nel mondo della ceramica. Dai materiali high tech di grande formato ora disponibili sul mercato alle ceramiche decorative fatte a mano più su misura, la gamma è infinita. Quando lavoriamo con la ceramica, soprattutto per spazi commerciali ad alto traffico, cerchiamo i dettagli e la tecnologia utilizzata durante la produzione, per comprendere meglio variazioni, qualità e prezzo”.

Biografia
Cer Magazine Italia 81 | 06.2025
Biografia

Nato a Saint Julian’s, Malta, nel 1977 Keith Pillow, dopo 15 anni di esperienza nella comunicazione di marketing, nel 2009 fonda DAAA Haus Ltd Malta, di cui è managing e creative director. Nel 2015 apre la sede di Ragusa, seguita nel 2017 da quella di Milano e Mumbai nel 2019. Nel suo studio, dove oggi lavorano 40 persone, è riuscito a fondere la passione per l’architettura, la proprietà immobiliare e la creatività per creare una competenza di marketing specialistica di nuovo tipo. Keith Pillow ha una vera passione per il design, l’arte e l’architettura, e si definisce un creativo romantico, ispirato da tutto ciò che lo circonda. DAAA Haus è un vero e proprio studio multidisciplinare che lavora su una vasta gamma di interni e architettura per hotel, uffici, ristoranti e residenze private.