Un involucro antico, dall’anima tradizionale, ci rimanda ad atmosfere schiette e genuine, come quelle della civiltà contadina toscana, retroterra culturale di questa casa colonica a Prato, situata in una ex area rurale. Ma la sorpresa arriva all’interno. Gli architetti Alessia Bettazzi e Pierluigi Percoco, dello studio B+P architetti, hanno curato il restyling, lasciando alla struttura la sua forte personalità originaria ma lavorando per trovare un compromesso tra storia e desiderio di contemporaneità, senza tralasciare l’aspetto ecologico: “Lo scrigno dal cuore contemporaneo trae ispirazione dai forti contrasti cromatici e dal sapore metropolitano dei loft newyorkesi, perfetta sintesi dell’ascolto dei desideri e dei sogni dei nostri clienti, una giovane coppia con un figlio.”, spiegano i progettisti. “Lo spazio residenziale su cui abbiamo lavorato è parte integrante di una tipica casa colonica toscana ottocentesca, un piccolo scrigno, un tempo isolato nei campi, oggi invece inglobato in un contesto urbano più denso, caotico e disomogeneo”. Siamo al piano terra di una casa colonica, suddivisa in cinque unità; la facciata principale è esposta a Sud e guarda a un piccolo giardino, un gradevole spazio verde esterno. Da qui il contesto antico si apre come uno scrigno, svelando spazi caldi e accoglienti a dialogo con eleganti scelte di design, complice uno sfondo prezioso, che non si limita ad accogliere passivamente ma fa da legante alla narrazione: il pavimento di Panaria Ceramica, collezione di lastre di gres porcellanato laminato ultra sottili effetto cemento Zero.3 Urbanature, nella tonalità Portland (60×60 cm). “Abbiamo scelto questa serie nel colore Portland perché la finitura effetto cemento riesce a rappresentare il mood e le suggestioni del concept di progetto”, spiegano ancora i progettisti.

Il living è, infatti, un open space dal carattere moderno che annette il soggiorno (con il divano ad angolo Pixel di Saba e il camino dal basamento in pietra London grey) e la cucina (modello Liberamente di Scavolini). Ma ci sono anche le sedie Queen di Pedrali, il tavolo Diamante di Point House, che fa da controcanto alle travi a vista del soffitto e c’è una grande ricerca sull’illuminazione, tra luci dirette e indirette, grazie anche alla scelta di alcune icone del design (piantane Parentesi di Flos, sospensioni del tavolo in cucina Skygarden di Flos, plafone cucina a rubinetto Light Drop di Wever&Ducré). Alla zona notte si accede attraverso un disimpegno: anche qui antico e moderno sono in equilibrio, sia nella camera padronale (con l’armadio in finitura a specchio bronzato) che nella cameretta. Sensibile alle tematiche ambientali, il team di progettazione ha sostituito la vecchia caldaia con una a condensazione e ha introdotto un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero dell’aria calda.