Si presenta come un candido “boomerang” impigliato nella verzura della riva lombarda del Garda. Una forma aperta, allungata con una vetrata che, sul fronte che guarda al Benaco, la percorre tutta enfatizzando l’osmosi tra esterno e interno, una delle chiavi del progetto architettonico. “Questo intervento”, spiega Piero Boffa, fondatore del rinomato studio Boffa Petrone & Partners che l’ha concepito ed elaborato con il contributo dello Studio Fezzardi, “nasce con l’obiettivo di sviluppare un dialogo tra architettura e natura, valorizzando l’incantevole paesaggio del Garda. Abbiamo cercato di integrare il più possibile la Villa nel terrazzamento che porta al lago, sfruttando la conformazione del lotto e la morfologia collinare, a tutto vantaggio del rispetto dei volumi esistenti e della vista. In particolare la sua posizione decentrata rispetto al lotto trapezoidale, è stata pensata in modo da creare un’area esterna più estesa e fruibile, con un’ampia zona per la piscina e per il solarium”. 

Isolato sul retro da una parete bianca continua interrotta da inclinati intagli di luce, l’edificio si sviluppa su tre livelli, con il piano terra dove è posta l’area living che sfocia, senza apparente soluzione di continuità, sulla la zona piscina e il giardino. Alla quota più bassa si trovano l’accesso carraio, il piazzale di manovra e i garage interrati, mentre a un terzo livello ricavato dalla copertura si apre una terrazza piana, punto privilegiato per contemplare la penisola di Sirmione e la costa veronese del Benaco. L’impaginazione degli interni è stata ideata dall’interior designer Kristina Pulaeva in collaborazione Elio Sereno Home, come un gioco di contrasti e geometrie che servono a orchestrare un’atmosfera ricercata e insieme dinamica. Molto confortevole. Con la grande finestratura a tutta altezza che cattura e rende decorazione domestica lo spettacolare paesaggio circostante. Le luci e i colori si ispirano alla palette “mediterranea” del Garda, mentre la scelta dei materiali si è focalizzata su elementi naturali come il legno e il marmo, talvolta alternati con metalli di ispirazione industriale per i complementi di arredo, la scala e alcune importanti opere d’arte. Osserva Kristina Pulaeva: “Lo smeraldo è una gemma che rimanda all’eleganza, alla perfezione, alla raffinatezza, e questi sono stati riferimenti per l’arredamento di Villa Emerald”. Arredamento in cui campeggiano, con discrezione, numerosi pezzi di design. 

Molta attenzione è stata posta dal progetto sul lato ecologico. L’edificio e gli impianti sono stati infatti realizzati impiegando le più moderne tecnologie con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza energetica secondo i criteri della certificazione CasaClima, anche sotto il profilo dell’isolamento termico e acustico. E a tanta cura dei dettagli tecnico-estetici si conforma la scelta delle grandi lastre Laminam per pavimenti e rivestimenti. Alla collezione Laminam Ossido si è ricorsi per il rivestimento di docce e top bagno proponendo una superficie di grès porcellanato estremamente mossa e variegata che cristallizza la materia fissando il processo di ossidazione del rame e del metallo al suo culmine, quando cioè il colore è più forte e vibrante. Per il bordovasca e il rivestimento piscina è stata invece utilizzata la collezione I Naturali nelle colorazioni Diamond Cream Bocciardato e Calacatta Michelangelo, nello spessore Laminam 5 e nei formati 1×3 m (pavimenti). La resistenza a usura, urti, macchie e graffi nonché all’insorgenza di muffe rende queste lastre ottimali anche in caso di ambienti “difficili” come, appunto, zone piscina e solarium. 

L’insieme a cui i progettisti hanno dato vita è dunque affascinante, un riuscito gioiello architettonico – sia all’esterno che all’interno – perfettamente incastonato nel magico scenario che fa da cornice alle acque smeraldine del Benaco.