Qualificare gli spazi abitativi con la ceramica | di Livio Salvadori

Articolo pubblicato in: "La ceramica: un materiale, tante destinazioni d’uso"

La corretta selezione dei materiali di finitura concorre in modo determinante alla definizione degli aspetti qualitativi che caratterizzano il progetto degli spazi contemporanei destinati all’abitare. In questo ambito applicativo, le piastrelle di ceramica italiane occupano una posizione di primo piano.

I materiali ceramici di ultima generazione sono l’espressione di un processo evolutivo continuo, supportato da un’intensa azione di ricerca che si manifesta sia sul piano dell’innovazione tecnologica, sia a livello estetico, sia negli aspetti applicativi e funzionali. I prodotti attualmente a disposizione, oltre a proporsi come elementi decorativi e di finitura, capaci di qualificare e personalizzare un ambiente, sono in grado di soddisfare i requisiti tecnici richiesti, garantendo elevati standard prestazionali.

 

Le piastrelle di ceramica italiane sono da considerarsi “oggetti di industrial design” nel senso più autentico del termine, in quanto scaturiscono da un processo progettuale e produttivo decisamente orientato all’innovazione, alla qualità e alla salvaguardia dell’ambiente. Questi componenti architettonici, infatti, oltre a essere belli, resistenti, duraturi e sicuri, rappresentano una scelta progettuale consapevole e decisamente orientata ai principi della sostenibilità.

Sul piano dell’offerta produttiva, si evidenzia una proposta molto differenziata a livello estetico, morfologico, cromatico, dimensionale e funzionale, mentre sul piano qualitativo, complessivamente, la produzione risulta caratterizzata da notevoli performance in tutte le tipologie.

 

Sono disponibili piastrelle sotto forma di lastre di grandi dimensioni e tessere di mosaico, elementi modulari e disegni a idrogetto, formati tradizionali e pezzi speciali, pannelli sottili da rivestimento e lastre a spessore maggiorato. Superfici naturali, lucide e opache, finiture ruvide e levigate, strutturate, stonalizzate, bocciardate, anticate, metallizzate. Colori primari e tonalità pastello, tinte unite ed effetti sfumati. Cromatismi, granulometrie, striature, venature, trame e texture che riproducono nello spessore i materiali di cava, le essenze lignee, le terre, i cementi, i metalli, i tessuti. Decori fantasia e figure floreali, disegni geometrici e composizioni grafiche, seminati e motivi a rilievo…

Dal punto di vista tecnico le piastrelle di ceramica si distinguono sulla base del metodo di formatura (pressatura o estrusione), del colore del supporto (a pasta rossa o a pasta chiara), delle dimensioni (formati e spessori), dei valori di assorbimento d’acqua (legati alla porosità) e della destinazione d’uso prevalente (pavimento o rivestimento a parete, interno o esterno). Tutta la produzione è classificata secondo la normativa europea EN 14411 che stabilisce anche i requisiti che le piastrelle di prima scelta devono soddisfare in relazione a dimensioni, tolleranze dimensionali, caratteristiche meccaniche, chimiche e fisiche, etc.

 

Risulta pertanto di fondamentale importanza affidarsi alla normativa tecnica in modo da operare scelte responsabili e consapevoli per ottenere i massimi livelli qualitativi sia in ambito compositivo che prestazionale.

Questa necessità è accentuata da una domanda di mercato sempre più esigente e fortemente orientata alla qualificazione degli spazi abitativi (non solo di tipo residenziale), attraverso requisiti di comfort ambientale, flessibilità di utilizzo, personalizzazione compositiva, facilità di pulizia, praticità di manutenzione, igienicità, affidabilità e sicurezza. Parallelamente, si manifesta, anche da parte degli utenti finali, una crescente sensibilità rispetto alle tematiche dello sviluppo sostenibile, a cui fa seguito un maggiore interesse nei confronti delle soluzioni progettuali orientate in questo senso.

 

Dicembre 2018

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Composizione, materie prime, ciclo produttivo e tipologie dei principali prodotti ceramici attualmente disponibili.