La logistica cresce in tutta Europa | di Giorgio Costa

La logistica italiana come parte sempre più forte del sistema economico, un mondo che ruota – dati Almanacco Confetra 2022 – intorno a 108.502 imprese attive che danno lavoro a 996.939 addetti per la gran parte concentrati nel trasporto terrestre di merci e nelle attività di magazzinaggio. E se la logistica, intesa come business, corre nonostante la carenza di personale, vanno forte anche gli investimenti in immobili logistici che in Europa hanno raggiunto i 68 miliardi di euro, pari a oltre il 20% delle risorse allocate nel comparto immobiliare, con un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Un investimento che regge anche alle tensioni internazionali che in questi mesi stanno destabilizzando i mercati, sia degli immobili sia della finanza. A livello europeo, a farla da padrone è il Regno Unito, con circa 19 miliardi di euro, seguiti dalla Germania con 10 miliardi (più 25) e Francia con oltre 6,5 miliardi di euro di beni compravenduti. In Italia nel 2021 il comparto logistico ha fatturato circa 5,3 miliardi di euro, in aumento del 7% e con una previsione di crescita per il 2022 pari al 4%; la parte del leone la in Nord del Paese che assorbe il 72% degli investimenti, mentre il Centro segue a distanza con il 15% e il restante 13% è costituito dai mercati del sud e delle isole. I dati emergono dal Rapporto 2022 sul mercato immobiliare della logistica in Europa e in Italia, a cura di Scenari Immobiliari in collaborazione con SFRE società di Project & Construction Management, specializzata in immobili di logistica e light-industrial.

La costante crescita del mercato logistico ha portato il patrimonio immobiliare attuale a superare i 44 milioni di metri quadrati, grazie alla chiusura nel corso del 2021 di sviluppi per oltre 1,6 milioni di metri quadrati, con un incremento del 6% rispetto alle nuove superfici realizzate nel 2020. Le stime per il 2022 prevedono sviluppi di poco superiori a 1,7 milioni di mq.

Investimenti in immobili industriali e logistici in Europa Investimenti in immobili per la logistica in Italia

“Gli immobili logistici – spiega Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – costituiscono un asset class capace di garantire trend positivi e stabili nel medio-lungo periodo in grado di superare tensioni economiche e politiche. In Italia questo si è tradotto in una crescente attenzione da parte di investitori istituzionali sia nazionali che esteri, in particolare player statunitensi e in misura crescente attori provenienti dal sud-est asiatico. Sul comparto logistico la forte pressione della domanda, che spesso supera l’offerta di spazi disponibili, vede un interesse crescente per immobili di grado A. Parallelamente, la spinta sostenuta delle nuove modalità di acquisto di servizi e prodotti, in primis l’e-commerce, ha consolidato la domanda di immobili ‘last mile/last touch’ che si sviluppano con dimensioni unitarie ridotte, dai 5mila ai 15mila metri quadrati, e che oggi hanno un margine di crescita potenzialmente enorme aprendo alla possibilità di nuovi investimenti in location secondarie”.

Il 2021 può considerarsi come l’anno di transizione e di evoluzione naturale dell’asset logistico verso un comparto volto a innalzare gli standard di salubrità (in risposta all’evento pandemico Covid-19), intermodalità e sostenibilità sociale-economica-ambientale.

E se corrono i valori, vanno di pari passo anche i canoni di locazione. In Italia nel 2021 l’incremento medio dei canoni degli immobili logistici è stato superiore al 9%, con quote più elevate per Milano e la Lombardia. Contestualmente i rendimenti dei centri logistici raggiungono un massimo in Italia del 6,50% con Milano e Roma attestate, nell’ordine, al 4,3 e al 5%.

 

Ottobre 2022