Interviste
Una galassia distributiva con al centro l’acqua | di Barbara Benini
Più che un’azienda, Idrocentro è una galassia, fatta di tanti “pianeti” complementari tra di loro che, tutti insieme, offrono un panorama completo di quanto il mercato può proporre in termini di materiali, servizi e soluzioni nel campo dell’edilizia e dell’abitare in generale. L’attività della storica azienda piemontese, che distribuisce sia marchi propri che brand terzi, spazia infatti dalla vendita di arredobagno e rivestimenti ceramici alla realizzazione dei più svariati materiali edili, dalla produzione di energie rinnovabili alla fornitura di piscine interrate e di impianti di ventilazione, dalla depurazione dell’acqua alla produzione di evacuatori di fumo e calore.
Ad Antonio Cussino, fondatore e titolare di Idrocentro, abbiamo chiesto di parlarci della sua azienda.
Signor Cussino, qual è la storia di Idrocentro?
«Idrocentro nasce nel 1976 per unire le mie due passioni: la termoidraulica e il commercio. Io infatti facevo l’installatore termoidraulico e, a metà degli anni Settanta, ho deciso di mettermi in gioco iniziando a vendere sanitari e rubinetteria. Nell’ottica di fornire un servizio sempre più completo, con il tempo l’offerta di Idrocentro è stata incrementata con lo sviluppo di nuovi marchi dedicati a settori specifici e oggi sono otto i brand che si occupano di distribuire e realizzare impianti di climatizzazione e condizionamento, riscaldamento, allestimenti per piscine, palestre, irrigazione e forniture edili, idrauliche, termiche, di sanitari e arredobagno».
Quanti collaboratori e quanti showroom avete?
«All’inizio eravamo in tre o quattro, ma ora siamo circa 800 persone, tra dipendenti e collaboratori, variamente distribuiti tra le diverse divisioni dell’azienda. Complessivamente abbiamo una quarantina di showroom, concentrati soprattutto tra Piemonte e Liguria, ma siamo presenti anche in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna e Valle d’Aosta, oltre che a Timisoara e a Nizza».
Qual è stato il vostro ultimo fatturato?
«180 milioni di euro».
Qual è la situazione del sistema distributivo in Italia e quali sono i principali problemi che dovete affrontare?
«Devo dire che in Italia stiamo vivendo una stagione felice. Non ci sono grossi problemi, anche a dispetto della situazione creata dalla pandemia. Basti sapere che ho ricevuto molte proposte di acquisto per la mia azienda e ho sempre rilanciato, chiedendo se ci fosse invece qualcosa da comperare. Ecco, questo mi sento di dire: se qualcuno ha intenzione di cedere la propria attività, questo è il momento di farlo, perché il nostro mercato è in grande fermento. Questo grazie soprattutto agli incentivi del Governo e al fatto che gli istituti di credito ci sono venuti incontro per fronteggiare la situazione determinatasi con il Covid».
A suo avviso, quali sono i punti di forza del sistema distributivo nel vostro settore?
«Io sono dell’idea che i punti di forza uno se li crei da sé, non è tanto questione di categoria. O ce la fai o non ce la fai, o sei capace di fare scelte vincenti e lungimiranti o no. Personalmente sono riuscito a creare linee di produzione e distribuzione innovative, le ho fatte funzionare e le ho tenute aggiornate. Ecco perché Idrocentro è sul mercato da quasi cinquant’anni e continua a crescere».
Come vede la situazione del mercato immobiliare in Italia e quali sono le tendenze prevalenti?
«La situazione è molto positiva e c’è un grande fermento, perché tutti ora vogliono comperare. Al momento c’è un grande boom delle ristrutturazioni, anche radicali, perché il Governo ha rinnovato gli incentivi già previsti quest’anno e probabilmente ne prevederà anche di nuovi. Senza tenere conto che devono anche arrivare parecchi soldi alle Pubbliche Amministrazioni».
Tenendo conto delle tendenze del mercato immobiliare, quali sono le prospettive del settore ceramico e le strategie cha avete scelto di adottare nel vostro lavoro?
«Devo dire che io navigo abbastanza a vista. Ora la situazione è positiva, per tutti i motivi che ho detto, ma non si sa fino a quando durerà. Certo, le cose possono ancora migliorare, ma bisogna stare attenti. Quindi, quello che noi di Idrocentro abbiamo fatto e continueremo a fare, e che mi sento di suggerire a tutti, è di cavalcare quest’onda positiva investendo nell’innovazione e nella qualità di prodotti e servizi».
Quali sono le principali e più attuali destinazioni d’uso delle piastrelle in ceramica?
«Le destinazioni d’uso prevalenti sono quelle tradizionali, quindi pavimenti e rivestimenti da interno. Le piastrelle in ceramica sono un prodotto che ha sempre amplissimo utilizzo in tutti i settori immobiliari, sia civili che industriali: dalle abitazioni agli ospedali, dalle scuole agli uffici, dai centri commerciali alle fabbriche».
Nella scelta del materiale da acquistare, quali elementi giocano a favore della ceramica rispetto ad altri materiali?
«Tra i materiali da rivestimento e da pavimentazione le piastrelle fanno sempre la parte del leone, con oltre il 50% del materiale venduto a questi scopi. I motivi sono tanti e insiti nella natura stessa del prodotto: innanzi tutto l’offerta è talmente ampia da offrire ai clienti articoli belli e con uno spettro qualitativo molto ampio, così da poter soddisfare tutti i gusti e tutte le esigenze di budget. E poi si tratta di materiale di facile manutenzione e di semplice messa in posa, aspetti che giocano un ruolo non secondario nella scelta dell’utente finale».
Novembre 2021