Il lato creativo della ceramica italiana

Cinque sono le declinazioni dell’estro della ceramica italiana: tecnologia, estetica, relazioni con la clientela, destinazioni d’uso del prodotto, organizzazione aziendale
Di Andrea Serri

Una delle prerogative caratterizzanti la ceramica italiana è la creatività, che va ben oltre l’aspetto estetico e che si sviluppa secondo cinque diverse assi. Quella manifatturiero-tecnologica, che consente di avere materiali frutto di un processo industriale tale da realizzare dimensioni e spessori diversissimi tra loro – grazie anche all’impiego delle più moderne tecnologie manifatturiere – declinata con quella estetica, dove la decorazione digitale con le sue infinite possibilità è arrivata a descrivere anche le superfici strutturate.

Una terza peculiarità creativa della ceramica industriale italiana è da ricercarsi nella capacità di costruire relazioni con tutte le diverse categorie di committenti. Nata per essere impiegata negli edifici di nuova costruzione – dove il referente è l’impresa edile che costruisce l’intera palazzina o interviene sulla singola casa –, la ceramica italiana ha incontrato già da tempo il favore dei consumatori finali, che frequentando le rivendite, la scelgono per ristrutturare i propri appartamenti. L’avvento del gres porcellanato – con il suo corollario di grandi dimensioni e forte diradamento del reticolo di posa – ha aperto la strada alla interlocuzione con i grandi studi di architettura e con i general contractor, in Italia come nel mondo.

Proprio questa applicabilità a progetti aventi ambiti così diversi descrive un quarto asse della versatilità della ceramica italiana: l’applicazione del prodotto per le destinazioni d’uso. E lo fa in modo originale e completamente nuovo rispetto ai materiali concorrenti, adoperando le medesime linee di produzione per realizzare collezioni da utilizzare sia nelle circoscritte superfici dell’interior design che negli interventi su scala urbana; materiali frutto degli stessi impianti per materiali da usarsi sia all’interno che all’esterno; sia nell’ambito privato che in quello pubblico. Una concentrazione tecnologico- produttiva a cui corrisponde una ampissima divergenza di mercato che ha pochi eguali in altri contesti – siano questi gli altri concorrenti del settore ceramico, come anche negli altri ambiti manifatturieri a livello mondiale.

Il quinto asse della versatilità è quello dell’organizzazione delle imprese ceramiche italiane. Solo una lettura superficiale porta ad immaginare che l’output di queste aziende siano pallet di piastrelle di ceramica. La realtà, comune ad imprese italiane di differenti dimensioni, sta nella capacità di rendere disponibile una offerta a catalogo, tale da incontrare i gusti dei consumatori, affiancata ad una in cui la sartorializzazione della fornitura risponde ad esigenze particolari, nel caso di volumi rilevanti e peculiarità progettuali. Non solo. Il bouquet offerto al mercato affianca la vendita dei prodotti ad un sistema di servizi evoluto, in grado di configurarsi come un ‘chiavi in mano’, dove la progettazione dei layout delle superfici, il servizio di posa del materiale, la consegna in cantiere nel rispetto dei tempi rappresentano tutti fattori in grado di generare valore.

 

 

Giugno 2023

Cer Magazine Italia 61 | 06.2023
Gruppo Bardelli