Alchimia e le ceramiche d’architettura

Quando il famoso gruppo d'avanguardia post-radicale - fondato a Milano negli anni Settanta - ideò piastrelle di ceramica per l’opera “La stanza di Desdemona”, esposta nel 1982
Di Rolando Giovannini*

La piastrella, un progetto costantemente in bilico tra espressività e funzionalismo per scavalcare gli steccati linguistici e le rigide discipline di pittura, artigianato, design e architettura”, (cit. Alessandro Guerriero, fondatore nel 1976 con Adriana Guerriero di Alchimia).

 

(Aprile 2024) | A cavallo degli anni Settanta/Ottanta gli Studi in ambito design a Milano erano un crogiolo di idee, di innovazione, di ricerca, frequentati da molti giovani, anche stranieri, attorniati da architetti già illustri. Non di rado si bussava alla porta per presentarsi e conoscere qualcuno con il quale intessere un contatto. Ciò tenendo presente che si proveniva da territori sì ben noti e antichi e con solide posizioni di lavoro ma alloctoni, non risiedenti in città.

Anche chi qui scrive, con Antonella Cimatti, lo fecero in un caso, “suonando” ad una porta di Via Fratelli Gabba, per Alchimia. Si offrivano radicamento nel territorio (da Faenza, Ravenna), un minimo di esperienza industriale a Sassuolo e oltre. Poi studi di base artistici, competenza ceramica, relazioni e si cercava il modo per vivere e partecipare in prima persona a fenomeni culturali e di progettazione contemporanei veramente intensi, nuovi, inediti.

Il modo italiano di progettare in Alchimia, ancorché in Architettura Radicale, e poi in Memphis, Zeus, Tendentse, Ollo Design e in molti altri, aveva creato grande effervescenza e superato le Alpi, infondendosi come spirito Post Moderno a Parigi1, così come la crearono iniziative come Piastrelle italiane “Ieri e Domani”2..

La rivista DOMUS nel 1982 si dedica alle ceramiche per l’architettura in due copertine. La prima con Toscoceramica3 e la seconda con Appiani/Bonicalzi, di Alchimia/Centrokappa4. E’ la testimonianza di come veramente fosse il momento giusto: fu l’apice di una nuova complicità fra cultura del design, produzione e imprenditoria. In quegli anni DOMUS era diretta da Alessandro Mendini e il panorama dell’architettura e dell’arte5, documentato dalla rivista, era in continua mutazione.

Questo movimento di idee portò alla realizzazione di altre iniziative in Italia. Così, per esempio, l’Istituto Statale d’Arte di Forlì nella primavera ’82 aveva invitato Enzo Mari, Aldo Rossi, Achille Bonito Oliva e Bruno Munari per discutere con le scolaresche. E per la scultura ceramica, Filiberto Menna a Caltagirone ideava e curava “DE SCULPTURA I e II, 1984, poi “Il Cotto e il Crudo”.

Sono gli anni in cui nel Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) sorge e si amplia rapidamente una raccolta di piastrelle contemporanee (l’idea nacque nella seconda metà degli anni Settanta, con prototipi e produzioni firmate). Nel 1978 Bruno Munari, sempre al MIC, fonda il laboratorio per bambini dedicato alla ceramica Giocare con l’Arte. Fra le altre iniziative da ricordare Neomerce nel 1985 in Triennale a Milano e a Verona Abitare il Tempo.

La sera di martedì 20 Settembre 1982, nello showroom di Armando Bonicalzi a Solbiate Olona (VA), viene inaugurata la mostra Sogno erotico di una notte di mezza estate, promossa dallo stesso Bonicalzi con la realizzazione di Appiani Ceramiche. Il progetto era di Studio Alchimia/Centrokappa Stefano Casciani, Carla Ceccariglia, Bruno Gregori; accompagnò la mostra una performance di Giancarlo Soldi, Centrokappa Visual Production.

 

previous arrow
next arrow

 

All’interno della mostra era presente l’opera La Stanza di Desdemona, composta da quattro parti: base e camminamento, due pareti laterali e il fondo con rilievo. Tutto ciò rivestito di piastrelle in ceramica formato 20×20 cm, tipologia cottoforte, di produzione Appiani con stilemi Alchimia, in prevalente color grigio, bianco, azzurro serigrafico e stencil. Nella Stanza erano esposti oggetti di design contemporanei: la poltrona “Vanity Fair” (design Archivio Storico Frau, produzione Poltrona Frau), la lampada “Hall” (design Carlo Chambry, produzione Venini), il quadro di Luca Alinari “Cunicolo a ritroso” 1982, la scultura per abito di Mali Tricot e il vestito “Indumento Assonometrico” in cuoio di Cinzia Ruggeri. Un flash di contemporaneo e avanguardia. La performance “si era svolta ‘in movimento’ con fanciulle velate che danzavano attorno ad un attraente ballerino, accompagnate da musica classica ad alto volume”, dalla testimonianza di Mariangela Bonicalzi.

Su idea di chi scrive (allora designer per Bonicalzi/Kerstone) questo allestimento fu scomposto e, in parte, donato al Museo di Assopiastrelle (poi Confindustria Ceramica) creato a Sassuolo (MO) nel 1995, con allestimenti disegnati da Marco Zanini e Marta Sansoni; e in parte donato al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, dove la collezione di piastrelle contemporanee era sempre più ampia, significativa e unica. Porzioni di quell’allestimento sono tuttora visibili in entrambi i musei e l’opera è catalogata presso l’Istituto dei Beni Culturali Emilia Romagna  (PatER).

Alchimia ha ideato oggetti, vasi in terraglia bianca marcati, esposti in eventi milanesi e fieristici e realizzato altri interventi in ambito ceramico a Faenza. Tra questi, l’iniziativa La Stanza Infelice (P.C. Bontempi, A. Guerriero), allestita presso la Sala Consigliare del Municipio nel gennaio 1984 durante il Convegno Aspetti progettuali e stilistici dei decori per piastrelle.

Sempre di Alchimia furono i due workshop di Alessandro Guerriero all’Istituto Ballardini di Faenza, Totemone (1997) e Viso-Vaso (2000), con grande coinvolgimento di studentesse, studenti e professori. Da essi scaturirono numerosi elaborati, inventariati e conservati nel MISA, Museo permanente dell’Istituto faentino (2008). Come pure è di Alchimia il progetto decorativo del premio Oscar della Ceramica, assegnato nel 2003 alla memoria dello scultore e designer Alfonso Leoni della Villeroy & Boch.

Alessandro Guerriero (Compasso d’Oro 1982) ha parlato in dettaglio delle origini degli stilemi di Alchimia in ABA di Brera nel 2013, durante la lezione di Tecnologia dei Materiali per il Restauro (Arcore, esiste una probabile parziale registrazione) e presenziato al Politecnico di Milano il 27 Maggio 2023 (Seminario su Materiali Ceramici dell’Architettura. Conoscenza e Conservazione, Direttrice Assunta Maria Oteri, con Michela Marisa Grisoni. Presente l’Architetto Franco Raggi).

Guerriero ha inoltre disegnato una piastrella per la V^ Biennale della Ceramica, Museo della Ceramica di Fiorano Modenese (2005), in una collezione con Giuliano Della Casa, Pablo Euchaurren, Paola Navone, Mimmo Paladino, Bottega Gatti, con allestimento dell’architetto Giovanni Levanti.

Infine, in quella occasione fu pure esposto il famoso Alchimigrafo, ideato nell’Atelier Alchimia e conservato oggi in Archivio Storico & Contemporaneo.

 


Note
1 Nuovi Gruppi / collezioni presentate in Città durante “Eau et Carreau”, CCI – Centre de Création Industrielle, Centre Georges Pompidou 1985 con citazione a catalogo, video proiezione immagini / progetti dall’Italia, da Disegno & Design, 1984, EDI.CER.
2 Istituto Italiano di Cultura Tokyo, catalogo con Giorgio De Marchis, Masayoshi Endo, promossa da Masahiko Shibatsuji, 1982.
3 Domus 632 Ottobre 1982, disegno parietale ripetitivo di Alessandro Mendini.
4 Domus 634 Dicembre 1982, “Stanza Onirica” progetto Occhiomagico.
5 Domus 634 Dicembre 1982, “Transavanguardia” di Achille Bonito Oliva, Nicola De Maria pag. 67.


Fonti e Ringraziamenti
Direzione, Biblioteca ed Elena Dal Prato, MIC Faenza
Maria Teresa Rubbiani e Matteo Ruini, Confindustria Ceramica
Mariangela e Veronica Bonicalzi
Liceo Artistico Torricelli Ballardini, Faenza
Stefania Spaggiari, Alessandra Alberici e Giorgio Montanari, Museo della Ceramica Fiorano Modenese
Archivio Storico & Contemporaneo Giovannini, Faenza


*Rolando Giovannini, geologo, diplomato in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, già docente a contratto in ABA Brera e SSBAP Politecnico Milano. Ha dato vita/studiato le rac­colte di Ceramiche dell’Architettura nei Musei di Faenza (MIC), Raito di Vietri sul Mare (il Museo della Ceramica, rig­giole), Fiorano Modenese (Sezione Contemporanea Museo della Ceramica), Sassuolo (Confindustria Ceramica), Imola (MuST) e didattico MISA del Ballardini di Faenza. È membro IAC Ginevra e dell’Ordine Giornalisti di Roma. Ha partecipa­to alla realizzazione del Museo del Design Italiano Triennale di Milano, Aprile 2023-2025.

Cer Magazine Italia 69 | 04.2024