Progetti

Hotel Nodo - Santiago del Cile - Santiago (Cile)

Lotta all’inquinamento in stile

Santiago del Cile: Hotel Nodo è il primo edificio in Sud America che diventa bioattivo grazie al rivestimento delle sue facciate. La firma è dell'architetto Riccardo Stein
Autore
Antonia Solari
Foto
Christian Klotz
Progetto
Riccardo Stein (Stein-Suazo Architects)
Superfici Ceramiche
LAMINAM
Anno di realizzazione
2019

Può un edificio, in questo caso un albergo, produrre attraverso le sue facciate, tanto ossigeno quanto una foresta di 1,5 ettari? Sì, se alla base del progetto ci sono l’innovazione e la volontà di contribuire attivamente alla lotta contro l’inquinamento.
Ci si trova a Santiago del Cile; qui l’architetto Riccardo Stein si è occupato della progettazione di un albergo distribuito su 11 piani: i primi tre sono dedicati alle aree pubbliche – fra il ristorante, la caffetteria, lo spazio per il coworking e le sale riunioni – e i successivi 8 ospitano le 99 camere dell’albergo. Tutto è partito da una precisa volontà: riprodurre iconograficamente una foresta, elemento paesaggistico tipico del paese, tanto nella veste estetica del nuovo volume – che ripercorre i colori della natura del Cile – quanto nelle soluzioni materiche e tecnologiche inserite non solo per limitare l’impatto ambientale ma anche per contribuire a migliorare la qualità dell’aria nella metropoli sudamericana.
“Il Cile – spiega Riccardo Stein – viene presentato all’estero come un paese di paesaggi naturali. L’hotel Nodo cerca di rievocare dal punto di vista iconografico quella tipicità paesaggistica come elemento di differenziazione, soddisfacendo così la ricerca di esperienze nuove e uniche di coloro che dimorano temporaneamente in un hotel. Nello stesso tempo l’albergo è stato costruito con l’intenzione di riprodurre il naturale con l’artificiale non solo esteticamente: l’obiettivo era infatti quello di realizzare una struttura che potesse essere associata all’idea di organismo vivente.”
Seguendo un percorso coerente con queste premesse, il progettista ha studiato una soluzione strutturale e materica efficiente e che contemporaneamente rispettasse il contesto; “La lettura del naturale”, continua l’architetto, “è concepita esteticamente e iconograficamente con una base di pietra su cui cresce un corpo verticale in legno, con un ordine irregolare come fosse una foresta”. Ed è così che alla base in calcestruzzo segue una facciata che, poi, è diventata il simbolo dell’intero progetto, perché racchiude tanto il concetto di paesaggio quanto quello di proporre una soluzione non solo sostenibile ma attiva: “Stavamo cercando delle superfici che ricordassero il legno, i tronchi di una foresta in particolare, per rappresentare l’elemento naturale. Ma nello stesso tempo dovevano contribuire ad abbattere l’inquinamento agendo come uno spazio verde reale, cioè purificando l’aria come fanno gli alberi. Tenendo presente tutto ciò, ci siamo resi conto che le superfici Laminam soddisfacevano il duplice scopo dell’immagine e della funzione”.
Nello specifico, le facciate dell’Hotel Nodo sono rivestite di 2.400 metri quadrati di lastre Laminam dello spessore di 3 mm trattate con una tecnologia bioattiva che, attraverso il contatto con la luce solare, fa sì che si comportano come un organismo vegetale vivente consentendo di purificare l’aria. Alle proprietà anti-inquinamento delle superfici si aggiunge anche la capacità di essere autopulenti: è sufficiente l’acqua piovana per eliminare dalla superficie delle facciate ogni residuo di sporco, limitando di molto le operazioni di pulizia e manutenzione.

Superfici Ceramiche
Laminam
grès porcellanato
Vari
3000x1000x3

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