Il design organico parla italiano

Bel Air è un quartiere residenziale sul lato ovest di Los Angeles, in California, ai piedi delle montagne di Santa Monica. Fondato nel 1923 da Alphonzo Bell, imprenditore e campione di tennis, con un masterplan disegnato dall’architetto paesaggista Mark Daniels.
Bel Air si trova a circa venti chilometri dal centro di Los Angeles, interamente all’interno dell’area delle Santa Monica Mountains e ha da sempre ospitato le ville dei più noti personaggi della cinematografia internazionale che lavoravano negli Studios: da Alfred Hitchcock a Elizabeth Taylor; da Clint Eastwood a Nicolas Cage.
Insieme a Beverly Hills e alla comunità di Brentwood, Bel Air fa parte di una delle aree più costose del Westside conosciuta come le “tre B”.
Questa parte della città ospita la nuova villa unifamiliare “Stradella” disegnata da DI Group e ultimata lo scorso anno. Il nome è un omaggio alla toponomastica della zona; fu proprio la moglie del fondatore di Bel Air che volle dare alle strade del nuovo quartiere solo nomi italiani.
La nuova abitazione, ultimata nel 2021, è tra le vincitrici della categoria “Single Family Residential” del premio Ceramic of Italy Tile Competition.
Questa regione vive estati calde e secche, e un clima mediterraneo in prossimità delle aree montuose. Il paesaggio ha ispirato i progettisti che hanno lavorato attorno ad un concept che valorizzasse gli elementi organici della costruzione: pietre naturali ed essenze lignee.
Questa casa sviluppa molti dei temi propri dell’architettura organica – una planimetria aperta e versatile – e un rapporto armonioso tra l’architettura e l’ambiente, con la presenza di elementi naturali del luogo all’interno dell’abitazione.
Un lavoro altrettanto attento è stato condotto sulla scelta dei colori, in armonia con il contesto, alla luce e che ispirassero una tattilità confortevole e
coerente alla massima naturalità e al valore dei materiali selezionati per la costruzione e le finiture.
Un lavoro di progetto che coniuga l’ortodossia del movimento architettonico, nato proprio negli Stati Uniti all’inizio del Novecento, con l’esigenza di avere finiture di alta gamma, una elevata qualità estetica che lasciasse spazio a soluzioni custom made.
Per la definizione delle superfici interne e dell’involucro sono stati posati circa 12mila metri quadrati di lastre.
Nelle pavimentazioni dei patii esterni hanno trovato una perfetta collocazione le lastre della collezione Tune, nella colorazione Rock, di Refin.
La stessa collezione che negli spazi living si alterna alle superfici dagli accenti dark della collezione di Infinity, Concrete Black e Total Black.
Nelle ampie sale bagno troviamo la collezione Epika di Supergres, nel colore Shell, che trae ispirazione da una pietra limestone di origine francese
e per le pareti il candore (White) e il Grey della collezione Muse di Imola Ceramica. Le declinazioni dei grigi passano anche attraverso le lastre Pearl della collezione H24 di Supergres. Sempre nei bagni, le pareti dagli accenti più decisi sono state definite con le lastre della collezione Tube di Imola Ceramica, nel colore Black. Dello stesso brand le superfici delle ampie cabine doccia, nella texture Camargue della collezione Stoncrete. Di forte impatto visivo le superfici della collezione Form di Ceramica Sant’Agostino che ricordano il cemento a vista che trattiene le tracce dei casseri di posa.