Progetti

Residenza privata - Lugano (CH) - Lugano

Giochi di contrasto sul lago

A Lugano, con una vista straordinaria sul Ceresio e le sue montagne, una villa unifamiliare è caratterizzata dalla contrapposizione di linee orizzontali e verticali e dall'opposizioni di cromie e materiali solari e scuri
Autore
Riccardo Bianchi
Progetto
Luca Gazzaniga, Michele Zago
Superfici Ceramiche
CASALGRANDE PADANA
Distributore
Gehri Piastrelle
Anno di realizzazione
2008

A Lugano, lungo l’erto pendio di Monte Bre, si trova una villa unifamiliare che, nella sua essenzialità stereometrica e formale, definisce una discontinuità forte rispetto al confuso tessuto edilizio circostante. A progettarla, riformando radicalmente un manufatto degli anni ‘60, è stato, con Michele Zago, Luca Gazzaniga, brillante architetto e colto saggista continuatore di quella “scuola ticinese” neorazionalista che, tra gli anni ‘70 e ‘80, ha avuto tra i suoi maestri Livio Vacchini, Luigi Snozzi e Aurelio Galfetti e il primo Mario Botta. La casa si sviluppa su quattro salti di quota interpretati, per colore e planimetria, in modo diverso l’uno dall’altro: in basso è una sorta di jardin d’hiver che si apre sul giardino con piscina, quindi il living a pianta libera prolungato da un’ampia terrazza panoramica, la zona notte, e infine il tetto riservato al parcheggio delle auto. A marcare, orizzontalmente, la successione dei livelli sono la loro accennata gradonatura e soprattutto le ampie vetrate a nastro e i parapetti invetriati che proteggono l’edificio dagli agenti atmosferici, aprendolo alla spettacolarità del paesaggio. Una soluzione che genera la sensazione di essere letteralmente sospesi sopra Lugano e il suo golfo. “La casa”, osserva Luca Gazzaniga, “diventa così la dinamica sovrapposizione di lame orizzontali appoggiate su lame verticali, la struttura muraria, quest’ultima valorizzata dall’uso del colore, per esempio, nel soggiorno, l’arancione del muro di fondo o il grigio dello stucco che rifinisce le altre pareti”. A loro volta le “lame orizzontali” sono messe in rilievo usando il gioco del contrasto, opponendo cioè alle tinte morbide e alle superfici sia opache che lucide degli elementi verticali, materiali dalla texture ruvida e dalle tonalità particolarmente scure, quali il grès porcellanato nero lavagna con effetto stonalizzato – della serie “Pietre native” di Casalgrande Padana – che caratterizza il piano di calpestio della zona giorno e la terrazza che la circonda. La scelta di posare, in continuità tra dentro e fuori, piastrelle di grande formato che riproducono l’ardesia grezza – la verosimiglianza è acuita da una tramatura superficiale sempre diversa nel profilo del rilievo e nella riflessione della luce – ottiene, come esito estetico, di dare un’impressione di maggior profondità al soggiorno, di dilatare, in generale, la percezione dimensionale degli ambienti. Il gioco del contrappunto, del contrasto materico e sintattico è un po’ il leit motiv del progetto. Lo si ritrova, in effetti, un po’ dappertutto compresi i bagni dove addirittura è enfatizzato da sottili variazioni. In particolare ciò accade nella salle de bains padronale, dove la lavagna nera del pavimento “risale” su una delle pareti e sul bordo vasca “lasciando”, dice Luca Gazzaniga, “agli stucchi veneziani il compito di dare plasticità allo spazio”. Per ribadire che abitare, anzi vivere è una faccenda tridimensionale, e non una successione di quadri bidimensionali, da vetrina, belli ma poco coinvolgenti.

Superfici Ceramiche
Casalgrande Padana, Serie Pietre Native
grès porcellanato
Lavagna Nero
30x60 cm

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