Superfici ceramiche: dimensioni diverse, stesso contenuto medio di quarzo | di Alessandro Filipponi

(Aprile 2025) | La bellezza, la varietà e la versatilità delle piastrelle di ceramica rendono questi prodotti protagonisti nell’arredamento e nell’edilizia. Che si tratti di grandi lastre per il rivestimento di interi ambienti o di piccoli formati per dettagli decorativi, una domanda sorge spontanea: la composizione mineralogica varia in funzione delle dimensioni? La risposta è no, soprattutto per quanto riguarda un componente fondamentale: il quarzo.

La silice cristallina, il cui minerale più comune è il quarzo, è presente naturalmente nelle materie prime della ceramica (argilla, caolino e feldspato) e ne costituisce un componente essenziale in quanto conferisce al prodotto stabilità dimensionale durante la cottura e maggiore resistenza meccanica.

 

Contenuto di quarzo

Uno studio condotto nell’ambito di un progetto in collaborazione con l’Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia e il CNR, ha evidenziato che il contenuto di quarzo nelle piastrelle si mantiene costante, con valori compresi tra l’8% e il 30% (media del 23%), indipendentemente dalle dimensioni o dallo spessore del prodotto. Ciò significa che, sia nelle grandi lastre che nelle piastrelle di piccolo formato, la quantità media di quarzo è pressoché identica.

 

 

Componente predominante

Dallo stesso studio emerge che la componente amorfa (vetrosa), rappresenta la porzione principale della ceramica italiana, con una percentuale variabile tra il 54% e il 70% (media del 63%). Questa fase ingloba tutti i costituenti del materiale ceramico e svolge un ruolo chiave nello sviluppo delle proprietà tecniche del prodotto finale.

Dal punto di vista della sicurezza, sulla base delle attuali conoscenze, questa componente non rappresenta alcun rischio. Al contrario, la letteratura scientifica indica che potrebbe contribuire a ridurre le criticità legate alla silice cristallina.

 

Focus sulla sicurezza

Si ricorda che il rischio per la salute associato alla silice cristallina è legato alla sola inalazione di polveri micrometriche di silice cristallina (denominata silice cristallina respirabile) generate durante le fasi di lavorazione, come il taglio. Per questo, i lavoratori devono adottare misure di sicurezza adeguate, utilizzando ad esempio tecniche di taglio ad umido e dispositivi di protezione individuale.