Sinergia e visione sistemica

Per ATI Project la progettazione integrata è nativamente sviluppata in ambiente BIM – Building Information Modelling. Sin dalle fasi iniziali, il team interdisciplinare – composto da ingegneri, architetti e tecnici specializzati – avvia il processo di progettazione che include tutti gli aspetti gravitanti attorno alla futura realizzazione
Di Alessandra Coppa

(Settembre 2025) | ATI Project è uno studio giovane, la media dell’età dei componenti è di 34 anni, interprete in maniera fresca e innovativa, di un approccio sinergico e multidisciplinare alla progettazione. Un team di professionisti che puntano alla sostenibilità come motore di ispirazione e fine ultimo della loro ricerca che diventa protagonista dei processi integrati dello studio, parametro per la fattibilità di investimenti di clienti e committenti e centro di una rinnovata sensibilità della società.

ATI Project nasce dall’incontro dell’ing. Luca Serri e dell’ing. arch. Branko Zrnic: forti delle loro competenze all’avanguardia nei due settori chiave dell’edilizia a basso consumo – rispettivamente nel campo dell’energetica applicata e nel campo dell’architettura bioclimatica – fondano lo studio di progettazione in risposta alla necessità di integrare tutte le fasi di progettazione in un processo creativo armonico mediante una squadra interna dalle molteplici competenze. Con un team di oltre 350 tecnici ATI Project spazia dalla progettazione architettonica, strutturale impiantistica, fino alla direzione lavori e gestione del cantiere, al fine di ottenere una progettazione integrata BIM sempre più attenta al consumo di risorse, costi di gestione e convenienza economica. ATI Project è in continua crescita sia sul territorio italiano che estero, specializzato nella progettazione di edifici pubblici e sedi aziendali, in una costante ricerca di soluzioni innovative e sostenibili.

Concreti e dal comportamento informale, sono portavoce di una trasformazione positiva attivando buone pratiche condivise, ma “Immaginare non basta. Siamo abituati a costruire” precisano i due fondatori Luca Serri e Branko Zrnic.

 

Come nasce ATI Project e perché avete scelto questo nome?

ATI Project nasce dall’idea di adottare un modello di progettazione capace di unire architettura, ingegneria e sostenibilità in un processo realmente integrato, in un contesto in cui era ancora poco strutturato e diffuso. Abbiamo unito fin da subito le nostre competenze complementari: Branko nella progettazione architettonica e strutturale, Luca nell’ambito impiantistico ed energetico. L’intuizione è nata durante un corso CasaClima a Bolzano, che abbiamo seguito insieme, e che ci ha permesso di riconoscere una visione comune: credere nella progettazione integrata sostenibile come pratica concreta e quotidiana. Il nome “ATI Project”, acronimo di Architecture Technology Integrated Project, racchiude proprio questo, un approccio fondato sull’integrazione delle discipline, sull’uso consapevole della tecnologia e sull’impegno verso una progettazione responsabile.

 

Torre Nord, Pisa.

 

Qual è la vostra filosofia progettuale e la vostra visione imprenditoriale?

Abbiamo tre principi cardine che guidano ogni nostro progetto: sostenibilità, innovazione e collaborazione. Sin dagli inizi abbiamo investito nella multidisciplinarietà, puntando su un’integrazione reale tra architettura, ingegneria e tecnologie. Il nostro studio è nato nel 2011, e già dal 2012 abbiamo adottato il BIM come strumento di lavoro quotidiano. Questo ci ha permesso di sviluppare un metodo solido, strutturato, che favorisce la collaborazione tra team con competenze diverse fin dalle fasi iniziali. Per noi, la progettazione integrata non è solo una tecnica operativa, ma un modo concreto di affrontare il progetto: con visione sistemica, sinergia tra le discipline e attenzione costante alla qualità del processo, oltre che del risultato.

 

Vi caratterizza dunque la progettazione integrata, l’approccio sinergico e multidisciplinare alla progettazione, la forza del team, approccio olistico. Come lavorate insieme?

Il lavoro di squadra è alla base del nostro modo di operare. I team sono strutturati per competenze, ma sempre con una forte attenzione al confronto tra le diverse discipline. Ogni progetto prende forma da un dialogo aperto e continuo, che coinvolge architetti, ingegneri, specialisti in sostenibilità e altre figure tecniche fin dalle prime fasi. Usiamo strumenti digitali collaborativi e processi ben definiti, ma ciò che davvero caratterizza il nostro metodo è la cultura del lavoro condiviso: responsabilità diffusa, autonomia, fiducia e valorizzazione del contributo di ogni persona.

 

Pisa Training Centre, Pisa.

Un altro importante tema centrale nei vostri progetti è l’edilizia sostenibile e a ridotto impatto ambientale. Quali sono vostri progetti principali che hanno segnato delle tappe significative?

Tra i progetti che più hanno segnato la nostra crescita c’è sicuramente il nuovo Centro Direzionale di Forti Holding a Montacchiello, Pisa: primo concorso vinto nel 2012, primo vero banco di prova per il nostro approccio integrato, e primo edificio per uffici in Toscana ad aver ottenuto la certificazione LEED Gold. A seguire, CH0 – il nostro CoHousing Zero – progettato e costruito tra il 2014 e il 2015 da un team giovane, per un team giovane: noi stessi. È stato il primo cohousing realizzato a Pisa con struttura in legno, dodici appartamenti, otto dei quali sono diventati casa dei membri della nostra squadra. Nel 2016, tre appalti integrati vinti per altrettante scuole pubbliche – la Scuolo Dino Compagni a Firenze, la Scuola di Via Strozzi e quella di Via Brocchi a Milano – ci hanno consolidato nel mondo dell’istruzione, un ambito che consideriamo centrale per il suo impatto sociale e per il valore che può restituire alla comunità. Poi l’Europa: con il Nyt OUH– il nuovo ospedale universitario di Odense, in Danimarca – abbiamo affrontato una delle sfide più complesse della nostra storia. La progettazione, sviluppata per la Joint Venture italiana CMB-Itinera sul concept di CF Møller, ci ha coinvolto in uno dei più grandi progetti ospedalieri d’Europa, spingendoci a crescere in termini di competenze, struttura organizzativa e visione internazionale. Infine, Pisa. Due progetti che raccontano il nostro legame con la città: il nuovo Pisa Training Centre per il Pisa Sporting Club, e Torre Nord, prima Business Tower della città e parte di un più ampio processo di rigenerazione del quartiere di Cisanello, destinato a diventare un nuovo riferimento per la vita professionale e urbana della città.

 

E la vostra nuova sede a Pisa…

La nostra nuova sede sarà proprio all’interno di Torre Nord, ma più che un semplice trasloco, per noi rappresenta un passaggio di maturità. Dopo anni di crescita, cercavamo uno spazio che rispecchia ciò che siamo: un team coeso, dinamico, aperto all’innovazione e alla contaminazione. Occuperemo metà della torre, mentre l’altra metà si sta già popolando di società e professionisti tra loro diversi, ma accomunati da un’attitudine propositiva, curiosa, visionaria. È questo il contesto che volevamo: non una sede isolata, ma parte di un ecosistema in evoluzione. Abbiamo inoltre scelto di investire a Pisa, la città dove abbiamo studiato e dove ATI è nata, perché crediamo nel suo valore e potenziale. Torre Nord non sarà solo un luogo di lavoro, ma un nodo attivo nella rete della città: uno spazio capace di generare connessioni, attrarre talenti e far crescere nuove sinergie tra professionisti, imprese e territorio.

 

Ospedale Universitario Nyt OUH, Odense, Danimarca.

 

ATI Project è uno studio giovane composto da “nativi”: potete farci degli esempi di progetti realizzati in cui avete utilizzato in maniera innovativa la metodologia BIM e altri in cui avete impiegato dell’intelligenza artificiale?

Il nostro team di Ricerca e Sviluppo da anni dedica una parte significativa del proprio lavoro all’esplorazione dell’Intelligenza Artificiale applicata al settore AEC. Un ambito in continua evoluzione, che sta già trasformando in modo concreto il nostro approccio alla progettazione. Utilizziamo l’AI per l’analisi dei dati, la visualizzazione di concept, l’ottimizzazione dei feedback progettuali. La stiamo introducendo anche nei processi di analisi LCA e LCC, sfruttando il nostro database interno per elaborazioni sempre più approfondite ed efficienti. Per noi, l’AI non sostituisce la creatività, la amplifica. Rende più veloce l’esplorazione, più precisa la valutazione, più profondo il confronto. È un ambito in rapida trasformazione, e continuiamo a investire tempo, energia e competenze per comprendere e integrare ogni potenziale applicazione.

 

Avete utilizzato la ceramica nei vostri progetti? Secondo voi può avere delle potenzialità di sviluppo nella progettazione del futuro?

Assolutamente sì, la ceramica è un materiale che utilizziamo con attenzione e cura in molteplici modi. È presente sia nei pavimenti e rivestimenti interni, dove valorizza gli spazi con funzionalità e personalità, sia in contesti più tecnici come le facciate ventilate, contribuendo sia al carattere che all’efficienza degli edifici. È un materiale antico ma in continua evoluzione, capace di rispondere alle esigenze contemporanee. La sua capacità di adattarsi a contesti diversi e di dialogare con altri materiali e linguaggi architettonici, la rende per noi un elemento che spesso contribuisce a definire l’identità dei nostri progetti.

 

Scuola Elementare e Civic Center di Via Brocchi.

BIOGRAFIA
Cer Magazine Italia 83 | 09.2025
BIOGRAFIA

ATI Project è una realtà internazionale di architettura e ingegneria, specializzata nella progettazione integrata, con un impegno costante verso la sostenibilità e l’innovazione. Fondata nel 2011, conta oggi oltre 350 professionisti e sedi principali a Pisa, Milano e Belgrado.
Opera in contesti ad alto impatto sociale e tecnologico, progettando ospedali, campus universitari, edifici residenziali e direzionali, spazi per la collettività, data center.
La sostenibilità è il pilastro dell’approccio dello studio, orientato alla creazione di creare spazi e luoghi resilienti, accoglienti e capaci di evolversi nel tempo. Parallelamente, la ricerca e l’innovazione alimentano ogni processo, con un focus su BIM, computational design, analisi dei dati e Intelligenza Artificiale, per una progettazione sempre più responsabile e consapevole.