Materiali ceramici e prevenzione antincendio

I recenti casi di incendio che hanno interessato grandi edifici mostrano che facciate con materiali combustibili e cavità verticali favoriscono rapida propagazione, fumi tossici e vittime. Occorrono progettazione e norme più rigide, materiali con classi di reazione al fuoco superiori e interventi mirati
Di Francesca Ebaldi

(Novembre 2025) | Negli ultimi anni, la cronaca ha riportato diversi casi drammatici di incendi (Grenfell Tower a Londra – 2017, Torre dei Moro a Milano – 2021, incendio di Valencia – 2024), che hanno interessato edifici alti rivestiti con soluzioni di facciata volte a migliorarne l’efficienza energetica. La gravità di questi eventi e la perdita di numerose vite umane hanno sollevato preoccupazioni sul comportamento al fuoco degli edifici.

Sebbene le cause di innesco fossero diverse, è importante sottolineare che una caratteristica comune a tutti e tre gli edifici era quella di avere sistemi di facciata con materiali combustibili e con rivestimenti non resistenti alle alte temperature (ad esempio, pannelli compositi in alluminio – ACP con anima in polietilene). Oltre a questo, la progressione degli incendi ha seguito dinamiche simili, dovute sia alle cavità verticali, presenti in tutti e tre gli edifici, che hanno facilitato la rapida propagazione dell’incendio, sia verso l’alto che verso il basso, attraverso l’effetto camino, sia al fatto che i rivestimenti esterni sono venuti meno, massimizzando l’apporto di ossigeno per la combustione. Il rilascio di fumi tossici, nel caso dell’incendio della Grenfell Tower, ha anche reso inutilizzabile l’unica via d’uscita ed ha rallentato l’intervento dei soccorsi.

In tutti i casi, la presenza di materiali di rivestimento combustibili e di cavità verticali ha svolto un ruolo fondamentale nel consentire una rapida propagazione dell’incendio. Questi incidenti evidenziano problemi sistemici nella progettazione e nella regolamentazione degli edifici, sottolineando la necessità di una più rigorosa conformità ai moderni standard di sicurezza antincendio per mitigare tali disastri.

Questi eventi, come anche i recenti incendi di Los Angeles, ci insegnano che la progettazione e i materiali utilizzati nelle facciate degli edifici sono fondamentali per la sicurezza antincendio.
L’integrazione di elementi combustibili, soprattutto in configurazioni verticali con intercapedine d’aria, aggrava i rischi di rapida diffusione dell’incendio a causa della fisica della propagazione del fuoco.

Per potenziare la sicurezza antincendio, è possibile intervenire attraverso una scelta attenta dei materiali in base ai diversi sistemi di facciata, puntando a classi di reazione al fuoco sempre superiori alle minime fissate dalla normativa [D.M. 30 marzo 2022 – Regola Tecnica Verticale n. 13 “Chiusure d’ambito degli edifici civili”]. La tabella riassume le diverse soluzioni disponibili caratterizzate dalle migliori classi di reazione al fuoco, ordinate in base a livelli decrescenti di sicurezza, e differenziate in funzione della tipologia di intervento: nuova costruzione e ristrutturazione importante oppure retrofit energetico su edificio esistente.

 

 

Cer Magazine Italia 85 | 11.2025