Progetti

Residenza privata - Monaco di Baviera (Germania) - Monaco di Baviera (Germania)

Quando un architetto progetta per sé

A Monaco di Baviera, materiali ispirati alla natura riscaldano il rigore geometrico dei volumi della casa piena di luce naturale di Claudia Hauke
Autore
Maria Giulia Zunino
Progetto
Claudia Hauke
Superfici Ceramiche
FONDOVALLE
Anno di realizzazione
2016

Lo spiccato carattere contemporaneo connota questa casa: potrebbe essere a New York come a Rotterdam, Milano, Mosca…
Le fotografie sono studiate per enfatizzarne lo spirito internazionale e per far capire il progetto architettonico piuttosto che la qualità della vita: scattate prima del completamento degli arredi, sembrano un po’ troppo fredde.
D’altra parte questa è la casa di un’architetta, un’architetta giovane, non l’appartamento tipo di un complesso immobiliare in cerca di acquirenti.
E Claudia Hauke non vuol farsi sfuggire l’opportunità di farne il manifesto del suo approccio progettuale. Come darle torto? Non a tutti gli architetti giovani capita una fortuna del genere. Progettare per se stessi senza i condizionamenti legati al gusto e alle esigenze del cliente non offre solo una grande libertà, ma diventa un’occasione importante per poter sperimentare e verificare le proprie convinzioni.
Un’abitazione su misura quindi. Curatissima nei dettagli, essenziale e funzionale, rigorosa nel disegno degli spazi e degli elementi fissi.
La zona giorno è uno spazio unico, rarefatto, di un bianco assoluto – anche negli arredi della zona cucina – dove non esistono porte per passare da una zona all’altra, ma solo portali perfettamente rifiniti. Il che la fa percepire più ampia.
La scala di connessione al livello superiore aggiunge un ulteriore elemento di leggerezza: nessun corrimano, ma scalini in massello di legno “sospesi”, perché innestati nel muro da un lato e delimitati dalla parete vetrata dall’alto.
Il compito di rendere riconoscibili le diverse zone in base alla loro funzione è affidato alla pavimentazione, che inserisce nell’insieme una nota materica, legata da un lato alla tradizione domestica e dall’altro alla naturalezza.
Il materiale scelto della giovane architetta è il grès ceramico. Non solo per le sue riconosciute valenze quanto a durabilità e impermeabilità, facilità di posa e di manutenzione, resistenza alle macchie e garanzia d’igiene, ma anche per la sua grande capacità di declinarsi in finiture e formati diversi. È il grès prodotto da Fondovalle, che coniuga nelle sue piastrelle ricerca estetica e attenzione al dettaglio unite a sviluppo e innovazione tecnologica, con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Claudia Hauke ha privilegiato collezioni rievocative che combinate non interrompessero visivamente la continuità dell’ambiente: “Komi” inserisce nel soggiorno l’essenzialità propria dell’effetto rovere grazie alle lunghe “assi” posate a correre con giuntura sfalsata; “Portland 3.0” innesta il fascino del cemento, una materia senza tempo, nell’area cucina che si allarga nel corridoio con la scala e, in formati diversi, nel bagno, dove connota pavimento e pareti.
Sul parquet in ceramica la protagonista è la stufa/camino a legna: un cubo in ferro e vetro incastonato, in modo da risultare leggermente arretrato su tre lati, in una sorta di pilastro che nella parte finale si alleggerisce per non togliere luce naturale, per non interrompere la continuità del soffitto e, soprattutto, per non diventare una presenza troppo incombente.

Superfici Ceramiche
Ceramica Fondovalle, Portland 3.0 e Komi
grès porcellanato
Portland 3.0 Hood; Komi Natural
120x120 e 120x240 cm (Portland 3.0) 24x240 cm (Komi)

Richiedi info progetto >