Progetti

Casa in collina - Montevecchia (LC)

La cantina (del vino) ritrovata

Sulla collina di Montevecchia, nell'Alta Brianza a Nord di Milano, un'ex fabbricato agricolo dell'Ottocento si rinnova nel look e nella funzione. Il risultato? Una casa di famiglia, a metà strada fra storia e contemporaneità. A partire dall'uso dei materiali
Autore
Laura Ragazzola
Foto
Marcello Mariana
Progetto
Francesco Manzoni + Paolo Manzoni | a25architetti
Superfici Ceramiche
BLUSTYLE
Distributore
FAPIR ceramiche
Anno di realizzazione
2019

I fratelli Francesco e Paolo Manzoni, alias a25Architetti (il nome cita l’indirizzo del loro studio) hanno regalato nuova vita a un ex magazzino, all’interno di una storica cantina vinicola adagiata sulla collina del borgo di Montevecchia, non lontano da Milano. Obiettivo: creare un moderno e funzionale appartamento per una coppia, rivitalizzando una porzione dell’ampio fabbricato agricolo ottocentesco.
“Sin dall’inizio abbiamo capito che il progetto non sarebbe stato semplice, soprattutto perché l’edificio era stato rimaneggiato negli Anni ’80 senza grande attenzione al suo passato”, spiega Francesco Manzoni, che con il fratello Paolo ha avviato dal 2018 un’affiatata collaborazione professionale. “L’idea di partenza è stata quella di trovare un linguaggio comune fra storia e contemporaneità. A partire dalla scelta dei materiali”.
Un approccio non nuovo per i due giovani progettisti che, proprio per la loro capacità di valorizzare il contesto, abbracciando insieme passato e presente, si sono guadagnati il premio ‘Giovane Talento dell’Architettura italiana 2021’.
E proprio il rapporto tra edificio e materiali, fra tradizione e approccio contemporaneo, unisce come un filo rosso tutte le scelte progettuali di questa ristrutturazione, dettandone le regole costruttive e materiche. Così, gli spazi dell’antica cantina voltata, ben conservata, “sono stati interessati solo da leggeri interventi di manutenzione”, spiega il progettista, che precisa: “Abbiamo conservato i pavimenti originali ma, soprattutto, lavorato per mettere in risalto la vecchia muratura in pietra calcare e pietra di molera, la stessa soluzione materica che disegna i bei terrazzamenti a vigna delle colline di Montevecchia”. Anche lo spazio esterno, un tempo deposito open-air e oggi trasformato in porticato d’ingresso, conserva il suo aspetto originale.
Ma è nell’ex magazzino del piano terreno, che il progetto contemporaneo prende vita: qui, infatti, “lo spazio a doppia altezza, un tempo utilizzato per caricare il fieno e per noi memoria irrinunciabile della storica funzione agricola, diventa il fulcro intorno al quale vengono concepiti gli spazi della nuova residenza”.
Due i livelli di sviluppo: il piano terra, che ospita l’ingresso, la cucina e, a un livello leggermente superiore, il soggiorno (“la casa è appoggiata sulla roccia e quindi per realizzare il vespaio abbiamo dovuto creare quote differenti, che però hanno regalato a tutto l’ambiente-giorno una certa dinamicità”, ha spiegato l’architetto). Al primo piano, invece, trovano posto due camere da letto con i relativi servizi.
L’articolazione dei 160 metri quadri è moderna, ma sempre accogliente e dal sapore domestico, come le case di una volta. Il progetto rinuncia, però, alle classiche suddivisioni in muratura, adottando arredi fissi in legno come leggeri elementi divisori, caratterizzati da differenti usi e funzioni. La scelta dei materiali ribadisce il segno contemporaneo di questa porzione di casa: la pavimentazione senza soluzione di continuità in gres porcellanato dall’effetto-pietra crea un senso di pulizia visiva e formale grazie all’uso di grandi formati (si tratta della collezione ‘Yosemite’ di Blustyle, cm 90×90), senza mai rinunciare a chiari rimandi alla tradizione. Chiarisce il progettista: “La pietra bocciardata inserita nell’arco tra cantina e zona d’ingresso segna un varco fra i due ambienti, come del resto il primo gradino della scala, sempre in pietra, che porta al primo piano, evidenzia il passaggio fra spazi e livelli differenti”. La ceramica è protagonista anche nei bagni, dove disegna mensole e box doccia, mentre nell’area notte del primo piano vince la tradizione con un rivestimento a parquet.
La capacità di declinare tecniche e materiali della tradizione in chiave contemporanea diventa la cifra stilistica di questo progetto che, sensibile alla tradizione e sempre coerente nelle sue scelte, rende quanto mai attuali le parole di un maestro dell’architettura scandinava, Alvar Aalto: ‘Ciò che è passato non ritorna più. Ma nemmeno sparisce del tutto. Ciò che è stato riappare sempre, ma in forme nuove’.

Superfici Ceramiche
Blustyle
grès porcellanato
Yosemite
Rock Naturale
90x90 cm (spessore/thickness 10 mm)

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