Progetti

Pizzeria Briscola - Milano - Milano

Il club del pizzasharing

Si chiama Briscola-Pizza Society il nuovo format italiano della holding Foodation; il suo obiettivo è quello di diventare la prima restaurant chain Made in Italy su scala internazionale. Per la realizzazione dei due primi store milanesi, in Duomo e a Porta Nuova, la proprietà si è affidata all'architetto Fabio Novembre
Autore
Donatella Bollani
Foto
Jacopo Spilimbergo
Progetto
Fabio Novembre
Superfici Ceramiche
LEA
Anno di realizzazione
2019

Le due location inaugurate lo scorso 2019 a Milano, in Duomo e a Porta Nuova, hanno segnato una tappa fondamentale nel percorso di sviluppo di Briscola-Pizza Society. Il concept di pizza napoletana basato sui principi della confraternita e del “pizzasharing”, lanciato nel 2015 da Foodation, holding specializzata nell’ideazione di format di casual dining, rappresenta i soci fondatori. Riccardo Cortese e Federico Pinna si sono conosciuti nel 2009 all’interno di un’associazione giovanile di supporto alla candidatura di Milano all’Expo 2015, e hanno deciso di cavalcare l’onda del successo del food&beverage fuori casa. Di recente si è aggiunto alla compagine associativa Francesco Trapani, ex amministratore delegato di Bulgari e manager di Lvmh, ex presidente esecutivo di Clessidra e attuale azionista di Tiffany e Tages Holding; un super esperto di marketing e retail. Ma cosa distingue questo formato dagli altri e rende unico il format? Soprattutto il pizzasharing: accanto alla pizza tradizionale dal diametro di 30 cm, che si può comporre a piacere su tre basi (margherita, bianca e rossa), il cliente ha anche la possibilità di optare per una coppia di “pizzine” da 18-20 cm. Questo consente di provare più combinazioni all’insegna della sperimentazione e della condivisione con gli altri commensali.
Una scelta di stile
“Abbiamo iniziato con le nuove aperture in due zone iconiche di Milano: Duomo, cuore della tradizione storica e Porta Nuova, simbolo della modernità e del dinamismo cittadino”, raccontano i fondatori, “che segnano la trasformazione del format da fast casual a casual dining restaurant, in grado di unire i vantaggi di un fast food a quelli di un ristorante tradizionale. E lo abbiamo fatto anche affidandoci all’architetto Fabio Novembre, una delle più note firme internazionali di interni e design”.

La cifra stilistica adottata dallo studio Novembre si ispira all’immaginario dei club inglesi, ma ibridato da iconografie più tipiche dell’italianità, tra tutte quella delle carte, appunto, della Briscola, riproposte con figure a tutt’altezza, o quella della Regina Margherita, trasformata in un’installazione poligonale fuori scala rosso scarlatto, che nel locale in Duomo raggiunge i sei metri d’altezza.
I materiali e gli arredi scelti, che caratterizzano tutto il progetto, fanno capo ad aziende leader nel mondo del design come Kartell, Flos, Lea Ceramiche, Hi-Macs, per citarne alcune.
Gli elementi che identificano l’esclusivo “club della pizza” sono l’introduzione di un pattern a terra sui toni del grigio, che richiama il retro delle carte da gioco tradizionali, mentre sulle pareti, attraverso una rilettura dell’iconografia sempre delle carte, trovano posto le figure riproposte a tutta altezza nei toni del locale e retroilluminate con led rossi.

Pattern grafici e materici
La forza decorativa del pavimento è conferita dal pattern grafico realizzato con Slimtech Take Care di Lea Ceramiche, le lastre ceramiche di ultima generazione che coniugano estetica e funzionalità. Con spessore ridotto di 5,5 millimetri, Slimtech Take Care nasce in formati oversize (fino a 1 x 3 metri) per questo progetto tagliati su disegno per richiesta del progettista, per ricreare sulla superficie il disegno classico delle carte da gioco. Il contrasto deciso dei colori utilizzati e la particolare geometria dei moduli esprimono la potenza del materiale in grado di rispondere alle diverse esigenze progettuali e di conferire originalità e impatto scenico.
Composto da due superfici in apparenza eterogenee, Take Care è il risultato di un armonioso dialogo. In Take, si legge l’effetto spatolato e continuo a metà tra la resina e il cemento, arricchito dall’inclusione di materiali a diversa riflessione. La finitura è morbida, quasi vellutata e in base all’incidenza della luce, può risultare con un effetto cangiante. Care ha un’identità più ibrida, ricorda un tessuto grezzo rielaborato con un effetto più materico. È il risultato di una tecnica di lavorazione innovativa con materie compenetranti che generano effetti lucidi, cangianti e a rilievo.
Cinque i colori disponibili declinati in tonalità polverose e neutre, cromie calde e fredde che permettono una perfetta fusione visiva tra le due texture.

Superfici Ceramiche
Lea Ceramiche, Slimtech Take Care
grès porcellanato
Lastre di 100x300cm tagliate ad hoc

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