Progetti

Sede Datalogic - Langen (Germania)

Costruire sostenibile: un esempio virtuoso

Una facciata ventilata in gres porcellanato made in Italy veste la nuova sede tedesca di Datalogic. Estetica, versatilità ed efficienza energetica i tratti distintivi
Autore
Ilenia Carlesimo
Foto
Lars Gruber
Progetto
Franco Ghedini
Superfici Ceramiche
FLORIM
Anno di realizzazione
2021

Un’architettura “bella&buona”, che combini forma e funzione, ottima resa estetica e rispetto per luoghi, persone e ambiente, oggi non è più un miraggio. Lo dimostra (anche) la nuova sede tedesca di Datalogic, marchio italiano leader internazionale nel campo di lettori digitali destinati al settore manifatturiero, alla logistica, ai trasporti e alla grande distribuzione.
A Langen, tra Darmstadt e Francoforte sul Meno, l’azienda ha infatti di recente inaugurato un edificio di oltre 2.500 metri quadrati, con un livello interrato destinato al parcheggio e tre piani esterni, che si fa notare per il look contemporaneo ottenuto grazie all’impiego di materiali innovativi, performanti e dal basso impatto ambientale. Progettata dall’architetto bolognese Franco Ghedini, la struttura si distingue per il suo “volto” realizzato con i prodotti made in Italy di Florim, azienda che produce da oltre sessant’anni piastrelle e lastre in gres porcellanato di grandi formati e che dal 2020 è diventata una delle 130 imprese italiane certificate B Corp (oltre 4.500 nel mondo), quindi con un modello di business rigenerativo che oltre ad avere un basso impatto sulla natura punta anche a creare valore condiviso nella società e a rigenerare la biosfera.
In particolare si tratta di un edificio in cui tutti e quattro i lati hanno una facciata ventilata installata con il sistema di aggancio Florim Magnum S1 (che ha ottenuto l’importante certificazione ETA European Technical Assessment) e con un rivestimento in cui ampie vetrate si alternano alle lastre in gres Magnum Oversize 80×240 cm nel sobrio colore moka della collezione Industrial. “Quella di Langen è la terza struttura di Datalogic in cui ho inserito una facciata ventilata in gres porcellanato realizzata dal gruppo Florim”, racconta l’architetto Franco Ghedini. “E come per le altre due – la prima in Italia, a Monte San Pietro (Bologna) e la seconda ad Hatfield, in America – il risultato è stato davvero soddisfacente. Apprezzata sia dal cliente che in generale da chi vive o transita per Langen, dove abbiamo portato un tocco di gusto italiano”. Ma non si tratta solo di resa estetica, assicura l’architetto spiegando i tanti pregi della facciata ventilata, soluzione sempre più elogiata e considerata da chi progetta in chiave sostenibile. “Quelle che abbiamo utilizzato sono lastre che combinando grandi dimensioni e spessore minimo garantiscono una versatilità progettuale evoluta e permettono di concepire lo spazio con una visione inedita: estremamente duttili, favoriscono la creatività perché non sono vincolanti come altri vecchi formati. Inoltre hanno una resa ottima a lungo termine, richiedono una manutenzione minima, sono altamente resistenti alle sollecitazioni e all’usura e, elemento fondamentale per l’ambiente e il benessere delle persone che lavorano nell’edificio, garantiscono risparmio energetico, isolamento acustico e una maggiore salubrità”. Che siano proprio le facciate ventilate il nuovo volto sostenibile delle costruzioni green dei prossimi anni?

Superfici Ceramiche
Florim
grès porcellanato
Industrial/
Moka
80x240 cm

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