Progetti

Residenza privata - Bologna - Altedo di Malalbergo (BO)

Architettura, sviluppo di percorsi

Un esercizio progettuale efficace propone un modo altro di affrontare il tema della casa unifamiliare, sia in esterni sia negli interni
Autore
Benedetto Marzullo
Foto
Davide Menis
Progetto
Simone Gheduzzi, Nicola Rimondi, Gabriele Sorichetti
(Diverserighestudio)
Superfici Ceramiche
PANARIA CERAMICA
Anno di realizzazione
2012

Poteva essere la consueta villa di rappresentanza nella provincia padana. Invece, la committenza – un giovane imprenditore bolognese – ha avuto la lungimiranza di dare carta bianca ai progettisti. “L’unico input è stato quello di un’abitazione dinamica”, ci spiega l’architetto Simone Gheduzzi, che con Nicola Rimondi e Gabriele Sorichetti compone Diverserighestudio, laboratorio di progetto bolognese già segnalato dalla Triennale di Milano in una mostra dal titolo “Progetti di Giovani Architetti Italiani”. Che prosegue: “Da subito, abbiamo avuto l’intuizione che doveva essere una casa diversa: non rappresentativa ma narrativa. Da qui, spazio al nostro punto di vista differente”. Grande libertà in fase iniziale, dunque. E scelte condivise nel proseguire dei lavori di progetto. La richiesta della committenza è stata di poter usufruire di una struttura contemporanea, studiata per essere vissuta nella sua totalità, sia in termini di tempo sia di spazio. “La forma geometrica dell’abitazione è metafora dell’esperienza che viene vissuta al suo interno”, prosegue la descrizione del lavoro: “l’architettura di questa casa è stata concepita come uno sviluppo di percorsi, e il movimento da un’attività a quella successiva diviene il principio generatore del progetto. Questo concetto si esprime creando una serie di rapporti tridimensionali che permettono di fruire gli ambienti come continuo susseguirsi di punti di vista”. Il risultato è un volume irregolare che contiene i 180 metri quadrati circa dell’abitazione, sviluppata su diversi livelli sfalsati. “Il doppio volume e il frammentarsi della scala divengono elementi fondamentali: essi uniscono gli ambienti posti su livelli diversi, spesso con poche alzate, ‘obbligando’ il fruitore a vivere la quotidianità della casa in modo dinamico ed oltrepassando uno spazio per raggiungerne un altro spazio e poi un altro. La casa, sorretta da una struttura portante tradizionale, si presenta come un involucro materico in pietra, materiale che prosegue anche in copertura, accompagnando il plasmarsi delle falde in relazione ai diversi lati del lotto”. La facciata è rivestita da ardesia naturale a listelli irregolari; stesso materiale anche per il tetto. La scelta dei materiali per la pavimentazione esterna è ricaduta sulla collezione Doghe di quercia di Panaria, nella versione deck, che si armonizza con facilità al design contemporaneo.
“All’interno, è significativo che il cuore della casa continui ad essere il camino – nel rispetto delle più tradizionali case della bassa bolognese – e che su di esso si affacci la zona relax posta al piano primo, assumendolo come landmark visivo interno. La zona relax è stata concepita, su desiderio del committente, come un punto di osservazione, verso la sala interna, verso il giardino e verso la campagna esterna. Verso il cielo. Uno spazio studiato come l’interno di una macchina fotografica: rappresenta il centro del visibile, del negativo, dove la presenza della luce agisce come traccia, penetrando dalle finestre otturatrici, poste sia a parete che a soffitto e impressionando coni di luci sempre differenti”.

Superfici Ceramiche
Panaria Ceramica, serie Doghe di Quercia
grès porcellanato
Quercia Perlata
15x60.3 cm

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