Dress Code | di Cristina Faedi

La piastrella di ceramica, concepita come un pixel decorativo ripetitivo, da sempre ben si adatta a riprodurre quelli che sono gli stili della moda dell’epoca in cui viviamo. E così come l’abito veste l’uomo con originalità e secondo la propria personalità, così la ceramica riveste e caratterizza il nostro habitat secondo la rappresentazione del lifestyle contemporaneo più alla moda.

Fantasie tipiche della moda – floreali, optical, geometriche, animalier, solo per citarne alcune – hanno contraddistinto la decorazione delle superfici ceramiche; contributi importanti in tal senso sono stati forniti anche dalle grandi firme della moda italiana, rafforzando il legame fra le piastrelle di ceramica con l’alta sartoria ed il pret-a-porter.

Ancora oggi il riferimento ceramico all’ambito tessile rimane, forte, deciso, ma mutato: da qualche tempo si osserva infatti una importante attenzione alle textures che si ispirano ai tagli sartoriali ed a un tessuto dichiaratamente maschile: spinati, tweed, gessati, poid-de-poule, grisaglie, principe di galles, denim, tartan; ma anche piccole fantasie da camicia o da foulard per uomo, nei colori forti come i marroni bruciati o i grigi antracite.

Su tinta unita o altre riproduzioni materiche, anche grazie ai più originali schemi di posa, tali pattern possono garantire un risultato dalla massima originalità negli ambienti domestici e commerciali, assecondando qualunque desiderio creativo.

La quintessenza dell’universo maschile si osserva poi nei riferimenti al mondo delle supercar, anch’esse emblema del Made in Italy più noto al mondo, con rivisitazioni dei materiali dei lussuosi interni per auto: pellami e cuoi preziosi, in vitello martellato e nei colori più caldi, radica e fibra di carbonio, fino alle riproduzioni dei più minuziosi dettagli quali impunture ed inserti metallici conferiscono classe ed eleganza agli ambienti rivestiti con tali materiali.

Nei trend ceramici attuali, fa comunque da contraltare agli spiccati stilemi maschili un forte senso di femminilità che esprime in una serie di nuovi prodotti il suo lato più lezioso, con texture che paiono acquisire morbidezza, levigatezza, fino a risultare addirittura soffici al tatto. Troviamo quindi lini stropicciati, trame grezze, sfilacciature irregolari, tessuti delavé, ma anche pizzi, ricami e merletti d’altri tempi, come fossero usciti dal baule della nonna, affidandosi ad un gusto particolare che mira al recupero, con tocchi delicatamente vintage e nostalgici. Qui i colori sono più tenui e naturali come i neutri e gli ecru, ma si spingono anche verso le tonalità del grigio e della carta da zucchero.

Quale “variazione sul tema”, ecco un richiamo anche in stile tricot, esaltato dagli intrecci, dalle tridimensionalità, delle composizioni a mosaico, dai melange sale-e-pepe che evocano soffici lane e maglioni dal gusto artigianale.

Grazie alle tecnologie produttive più sofisticate che appartengono all’industria ceramica italiana, non vengono esaltati solo gli aspetti tecnico-prestazionale ed estetici del prodotto ceramico italiano, ma anche quello tattile che riproduce nella sua massima definizione ed accuratezza effetti di superficie quali rilievi, trame, pieghe, strutture e orditi.