A Mestrino, cittadina veneta in provincia di Padova con circa 12.000 abitanti, il 2024 ha visto l’apertura di un nuovo complesso polifunzionale dedicato alla cura della persona e alla salute che, lungo via Marco Polo, ha sostituito una struttura ormai obsoleta. L’Health Centre di Mestrino è un progetto sviluppato dal locale Tecnostudio, che ha lavorato in un piccolo distretto in trasformazione.
L’incarico è stato affrontato con l’obiettivo di realizzare un nuovo landmark, un edificio altamente caratterizzato che fosse riconoscibile su una rete viaria suburbana di primaria importanza e potesse essere elemento di riqualificazione del suo intorno, oltre che ospitare il programma funzionale richiesto dalla committenza.
Il volume dell’Health Centre, di forma quasi cubica, si sviluppa su cinque livelli, di cui uno interrato, inscritto in un perimetro di base irregolare. Il piano interrato ospita locali tecnici, un magazzino automatizzato e alcuni parcheggi; al piano terra, punto di accesso, è invece posizionata una farmacia con servizi complementari, mentre i piani superiori sono destinati ad ambulatori specialistici e diagnostici, pensati per offrire prestazioni sanitarie in un ambiente curato sotto ogni aspetto.
Gli spazi sono progettati per garantire benessere psicofisico agli utenti e ottenere elevata qualità ambientale attraverso la luce, il controllo del rumore, la gestione della temperatura e la scelta dei materiali. L’intento è quello di realizzare in tutti i 1.500 mq di superficie ambienti su misura, funzionali ma anche confortevoli, capaci di supportare la salute e la produttività quotidiana, a partire dagli spazi della farmacia che si costruiscono simmetricamente e dispongono gli arredi in modo concentrico e circolare in ambienti fluidi, puliti e ordinati.
All’esterno, il concept progettuale disegna una maglia regolare e modulare che realizza su tutte le facciate un’alternanza di pieni e vuoti. Le superfici, opache e trasparenti, si susseguono seguendo la funzione degli ambienti, adattandosi alle funzioni interne in un equilibrio dinamico tra privacy e permeabilità visiva.
La scelta del grès porcellanato italiano delle collezioni di Lea Ceramiche s’inscrive in una strategia complessiva che unisce forma, estetica e sostenibilità in cui materiali performanti, pannelli alveolari coibentati, infissi a taglio termico con vetrocamera si combinano con impianti ad alta efficienza per il ricambio d’aria e la climatizzazione. Il tetto ospita un impianto fotovoltaico che integra la produzione di energia rinnovabile nell’equilibrio complessivo dell’edificio.
A valorizzare i circa 2.800 mq della struttura è Concreto, la collezione firmata da Fabio Novembre per Lea Ceramiche, frutto di una collaborazione creativa consolidata. In facciata, le lastre ultrasottili Slimtech da 6 mm nella nuance Rust si alternano con le trasparenze delle vetrate. La versione Light nel formato 260×120 cm, sempre con spessore di 6 mm, è stata impiegata nei pavimenti della farmacia e negli ambulatori, garantendo luminosità e continuità visiva con l’esterno. Anche per i pavimenti dei servizi igienici e del magazzino interrato è stata utilizzata Concreto, nella variante Light formato 90×90 cm. Infine, la terrazza aperta è rivestita con la variante L2 da 20 mm formato 90×90 cm, ideale per l’outdoor, assicurando massima sicurezza e coerenza visiva.
Secondo, infatti, l’architetto Danilo Turato “l’edificio si distingue per un impatto visivo fortemente riconoscibile, grazie all’alternanza studiata tra i pieni in grès porcellanato e i vuoti in vetro, che lo rendono simile a un grande cubo ‘a scacchiera’. Tutti i materiali sono stati selezionati con grande attenzione alla qualità, alla coerenza cromatica e alla durabilità, per garantire nel tempo un’immagine solida e raffinata. Ma l’Health Centre non è solo forma: è anche sostanza tecnologica, con sistemi domotici integrati, impianti di sanificazione evoluti e un magazzino robotizzato per la distribuzione automatizzata dei farmaci. Un progetto che coniuga architettura, innovazione e benessere al servizio della comunità”.


