Dalla vista al tatto: superfici materiche e colori neutri

Dell’importanza nel rapporto fra tatto e vista per il progetto di architettura di interni ha parlato Katrine Goldstein, managing director e partner dello studio danese Norm Architects: «al giorno d’oggi siamo così sopraffatti dalle immagini e dagli stimoli che l’architettura e il design hanno un ruolo vitale nel far sentire le persone a proprio agio quando si trovano a casa propria o in altri contesti. Abbiamo disperatamente bisogno di usare colori legati alla terra abbinati a superfici tattili». La progettista danese ha dunque riassunto la crescente necessità di vivere in ambienti distensivi e rasserenanti mentre ha fotografato la risposta dei professionisti, focalizzata sulla ricerca nell’ambito dei materiali. Il bisogno di pace, infatti, si traduce in soluzioni compositive capaci sia di creare contesti accoglienti definiti da colori neutri e palette legate alle tonalità della natura – dalla gamma dei beige a quella degli ocra, ad esempio, sia di proporre texture materiche, che spostino l’attenzione dalla vista al tatto. Abituati a scorrere migliaia di immagini ogni giorno e ad essere rapiti da colori, luci e suoni, una volta chiusa alle proprie spalle la porta di casa si fa sentire la necessità di cambiare passo e dimensione, per essere parte di un contesto più rilassante e ritrovare sé stessi.

 

In questo scenario il ruolo dei rivestimenti in ceramica rappresenta una risposta concreta ed efficace alle necessità espresse da progettisti e committenti, dal momento che non solo le varianti cromatiche proposte abbracciano le tendenze relative a palette di colori puri e rasserenanti, ma l’innovazione nella filiera produttiva abbinata alla creatività di aziende e designer ha portato alla proposta di superfici tattili declinate in numerose versioni.

Ci sono, infatti, piastrelle con grane in rilievo, come fossero granelli di sabbia, oppure con finiture ‘millerighe’, regolari e geometriche. Altri esempi riguardano varianti in 3D, per superfici caratterizzate da volumi geometrici delicati ma netti, o che si ispirano ai materiali naturali non solo nei colori e nei decori ma anche nelle texture: si possono sentire i nodi delle varie essenze in legno, la granulosità del calcestruzzo o le superfici irregolari di pietra e marmo.

Il connubio fra colori legati alla natura e superfici tattili abbinati ai rivestimenti, dunque, rappresenta una soluzione progettuale in grado di caratterizzare gli ambienti senza cadere nel rischio di trovarsi in un contesto piatto. Attivare il senso del tatto passando la mano su rivestimenti discontinui è uno stratagemma efficace, come anche notare i movimenti della luce su una superficie irregolare: anche i formati più regolari e i colori più neutri ne risulteranno valorizzati come, di conseguenza, l’ambiente che li ospiterà.

 

Aprile 2023

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