Cadute dall’alto: la prevenzione del rischio

La Ceramica Italiana ha a cuore le persone e adotta tutte le precauzioni necessarie per garantire il benessere dei dipendenti, fornendo dispositivi di protezione individuale, informando sui pericoli in azienda e adottando misure protettive che mettono in sicurezza gli ambienti.

Le cadute dall’alto sono tra le prime cause di mortalità sul luogo di lavoro in Italia; sono esposti a tale rischio  i lavoratori che operano a una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile si pensi ad esempio a strutture sopraelevate come: impalcature, piattaforme, ponteggi, scale, trabattelli, pensiline, ma anche silos e tetti di fabbricati o nei dintorni di mulini, vasche di stoccaggio e miscelazione.

​​Soluzioni per tutelare i lavoratori

Nelle aziende ceramiche grande attenzione è posta alla tutela delle lavorazioni svolte a quote superiori a 2 metri. L’impiego di misure protettive di tipo collettivo (barriere, parapetti, ecc.), unitamente all’impiego di dispositivi anti caduta, permettono agli addetti del settore ceramico di operare in sicurezza anche a quote elevate. I dispositivi anti caduta, le cui funzioni principali sono quelle di:

  • rallentare fino a bloccare la caduta;
  • ammortizzare l’arresto per prevenire traumi;
  • trattenere il lavoratore evitando cadute in zone pericolose;
  • facilitare le operazioni di recupero da parte dei soccorritori;

 

vengono individuati a seguito di una attenta valutazione delle specifiche esigenze dettate dalle caratteristiche costruttive degli impianti e in funzione della tipologia di intervento da svolgere.

Tali dispositivi proteggono il lavoratore da danni gravi e rispondono pertanto a requisiti ben precisi definiti dalla normativa tecnica e dalla legislazione vigente.

Nel settore sono comunemente utilizzati sistemi di trattenute, sistemi di posizionamento sul lavoro, sistemi di accesso mediante corde, sistemi di arresto caduta e sistemi di salvataggio.

Gli utilizzatori di tali tipologie di dispositivi (classificati di 3° categoria) sono soggetti a periodici corsi di informazione e addestramento per garantire un corretto utilizzo e gestione degli stessi.

Diffondere la cultura della prevenzione

I risultati raggiunti sono il frutto del Protocollo d’intesa per la prevenzione degli infortuni da caduta dall’alto, siglato il 12 settembre 2002 dall’industria Ceramica Italiana, con l’obiettivo di proteggere e migliorare ulteriormente le condizioni di sicurezza dei lavoratori.

Il documento, redatto con le Aziende USL di Modena e di Reggio Emilia, le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali delle due province, analizza i rischi, le norme vigenti in materia e indica gli obblighi e i dispositivi di protezione che devono essere adottati all’interno degli stabilimenti industriali.

Con la sua sottoscrizione, la Ceramica Italiana si impegna a promuovere la formazione dei lavoratori, approfondendo l’opportunità di incentivare le imprese ceramiche con strumenti premianti e monitorando l’efficacia degli impegni assunti per valutarne l’estensione in altri comparti produttivi a rischio di caduta dall’alto.

La sicurezza inizia dall’informazione

A seguito della firma del Protocollo d’Intesa, la Ceramica Italiana si è impegnata per sensibilizzare i lavoratori di aziende e imprese appaltatrici sui rischi di caduta dall’alto, promuovendo numerose iniziative di informazione in materia di sicurezza.

In collaborazione con la AUSL di Modena e Reggio Emilia e CERFORM (Centro di formazione professionale e manageriale della filiera ceramica italiana) è stato realizzato uno strumento informatico digitale che guida gli utenti attraverso le problematiche delle cadute dall’alto nei luoghi di lavoro, con percorsi tematici, best practises, documenti tecnici, schede di autovalutazione e un pratico glossario.

Il software si rivolge ai lavoratori addetti agli interventi in quota ma anche ai responsabili degli uffici tecnici, ai capi-reparto e a tutte le figure che si occupano di sicurezza in azienda. Tale strumento può essere utilizzato anche come materiale didattico all’interno dei percorsi di formazione delle scuole.

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