Progetti

Chiesa - Sonnenbühl (D) - Sonnenbühl (Germany)

Una chiesa 2.0

In Germania, un edificio moderno, senza concessioni alla tipologia tradizionale degli edifici di culto. Nessun campanile né altri elementi architettonici. Toni neutri e tanta luce
Autore
Benedetto Marzullo
Foto
Mario P. Rodrigues
Progetto
Thomas Bamberg, Bamberg Architektur BDA
Superfici Ceramiche
CASALGRANDE PADANA
Distributore
Wohlfahrt & Wohlfahrt
Anno di realizzazione
2011

Un volume puro. Anzi, due. Questa, in estrema sintesi, la matrice progettuale della chiesa iper-moderna realizzata dall’architetto tedesco Thomas Bamberg a Sonnenbühl, piccolo comune di 7mila abitanti, situato nel land di Tübingen, in Germania. Un paese fatto di piccole case immerse in un verde paesaggio bucolico, che contrasta in maniera forte con la sagoma della chiesa. Ma, torniamo al progetto. Si tratta di un solido geometrico puro completamente bianco, fatte salve le uniche concessioni al vernacolare (ma un vernacolare assolutamente contemporaneo) riscontrabili nelle superfici ricoperte con pietre a spacco. Un intervento architettonico chiaro e deciso, che interpreta con raffinata sensibilità, ma con decisione, appunto, il tema dell’inserimento nel contesto naturalistico. Caratterizzata da rigore e purezza formale, la costruzione emerge dal paesaggio con un carattere deciso, ma creando un contrappunto armonico. Il prospetto laterale sul lato più lungo, quello che porta alla navata centrale, disegna un parallelepipedo basso che si impenna verso la zona che – all’interno – contiene l’altare; qui, la sagoma assume la forma del triangolo (un’allusione al divino?) e culmina con una croce stilizzata nel suo vertice più alto. Nessun campanile né elementi architettonici ridondanti. Anche le aperture hanno un disegno molto netta. Sembra non ci siano finestre sul fianco della costruzione; solo delle aperture nel volume che invitano i fedeli ad entrare dal fondo e dalle porte laterali. Solo negli spigoli della parte più alta si notano i due serramenti quasi a tutta altezza, che diventano finestroni visti dall’interno della chiesa. In copertura, un taglio netto sul tetto fa piovere la luce dall’alto, inondando l’aula liturgica.
La continuità cromatica tra esterno e interno è garantita dalla omogeneità materica. Una continuità realizzata con la pavimentazione ceramica delle parti comuni antistanti l’ingresso sia nello spazio dedicato alle funzioni vero e proprio. Qui, l’equilibrio raggiunto nella definizione della spazialità tra e il piano del pavimento è risolto con l’impiego deciso ma discreto delle lastre in gres porcellanato applicate secondo un preciso schema di posa. Schema che nel corridoio centrale tra i due ordini di panche presenta un segno diverso, che idealmente invita ad andare verso l’altare per il momento dell’eucarestia. Il materiale utilizzato è prodotto da Casalgrande Padana, collezione Marte, Mineral Chrom, Grigio Egeo e Mineral Beige, nel formato 30X60 cm, abbinato alla pietra naturale a spacco e al legno chiaro. La scelta coerente dei materiali e dei colori – tutti giocati su toni neutri abbinati al colore candido delle pareti – assume un ruolo fondamentale e costituisce un elemento distintivo a livello compositivo nella determinazione della qualità ambientale. Il tutto, alla ricerca dell’armonia e della semplicità. Temi legati in maniera indissolubile al luogo di culto.

Superfici Ceramiche
Casalgrande Padana, Marte, Mineral Chrom
grès porcellanato
Grigio Egeo, Mineral Beige
30x60 cm

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