Progetti

APOTECA Provviste Alimentari - Roma - Roma

Un tocco di preziosa ispirazione nel quartiere Flaminio

Osservare, progettare, rigenerare: il palinsesto della rigenerazione architettonica nel cuore di Roma, gastronomia inclusa
Autore
Federica Andreini
Progetto
Studio Gad
Superfici Ceramiche
FIORANESE
Distributore
Paolo Mancini
Anno di realizzazione
2017

La prima impressione che le immagini restituiscono dell’Apoteca è quella di essere dentro ad un bar a sud di Palma de Mallorca, dove non appena si entra, ci si sente immersi in una dimensione d’altri tempi, con il mare che splende davanti alla porta d’entrata.
L’interno avvolge il visitatore, riportandoci al periodo coloniale dove ci si sedeva per una tonica con limone per rinfrescarsi dalla calura tropicale. In un posto così non ci si sarebbe stupiti di incontrare Hemingway con il suo panama appoggiato sul tavolo e il taccuino sempre aperto.
Ma il taccuino adesso serve a chi scrive, oggi, per cominciare a prendere nota di tutte le caratteristiche che creano questa atmosfera che ci sospende nel tempo e che parla dell’identità di questa salsamenteria degli anni 60 rilevata e ristrutturata dai nuovi proprietari. La prima annotazione riguarda il pavimento che con le sue meravigliose imperfezioni restituisce un sapore di passaggio, di vissuto, di frequentazione, di persone che sono entrare e hanno condiviso quello spazio. Con Urban_Avenue, Fioranese ha creato una proposta di prodotto in grado di unire il ricordo di un mondo appartenuto ai nostri nonni con l’ultramoderno postindustriale delle metropoli mondiali. L’indice di questa linea di continuità sta nella capacità mimetica del gres porcellanato che si esprime nelle venature, nell’irregolarità della superficie che la fa vivere sotto i nostri piedi e ci obbliga a sentire il pavimento e non solo ad attraversarlo. Bisogna credere che la scelta dello Studio GAD, romano di nascita e crescita, che ha respirato la storia e quella matericità di cui Roma obbliga ad essere partecipi, abbia interpretato questo spazio come un livellamento di esperienze e vite, di professione e storia, declinando il recupero in maniera intelligente, per non “renderlo fine a se stesso” come afferma Rossella Grassi, dello Studio GAD: hanno lasciato che i lavori di demolizione restituissero una storia che quei muri contenevano e che questa storia ispirasse le loro scelte progettuali sia per la composizione degli interni, che per la scelta dei complementi d’arredo, molti dei quali disegnati e realizzati su misura. Per esempio il bancone in legno di castagno, le vetrine espositive sottostanti realizzate da un mastro fabbro, arrivando fino alla conservazione dei muri preesistenti e a cui si è voluto dare risalto, incorniciandoli anche con la collezione Cementine Black&White, sempre di Fioranese, in posa B&W_1 nell’ambiente bagno e posa B&W_3 dietro al bancone di servizio. Urban_Avenue qui viene posato nella tonalità grey.
Nello scrivere di un progetto come questo, si ha la possibilità di riflettere su cosa l’architettura ci insegni quando ci si affaccia ad un ambiente preesistente per trovare la motivazione, le capacità e il metodo per trasformalo. La professionalità dei progettisti arriva anche tramite la consapevolezza del potere della trasformazione dell’architettura, rendendola come immagine alla portata di tutti e usufruibile da tutti, rivendicandolo come valore fondante. La pratica dell’architettura porta con sé anche la capacità attrattiva di diverse professionalità che, come in questo progetto, lavorano di concerto, contribuendo all’adattamento della realtà che è stata realizzata con la realtà che ci troviamo a realizzare. Il processo creativo della pratica dell’architettura non sta solo nell’ideazione di nuovi spazi, ma soprattutto nella restituzione degli spazi anche di lunga storia, portandoli nelle vite dei contemporanei.
Questo processo trova la sua applicazione in progetti di rivalutazione di locali come l’Apoteca nel quartiere Flaminio, attraverso l’armonizzazione delle scelte produttive sia industriali, come le scelte del gres porcellanato, che quelle artigianali e diventa una pratica naturale quando diventa più importante la realizzazione del luogo rispetto alla firma professionale. L’energia del luogo viene lasciata fluire liberamente: si lascia che comunichi con chi la visita e che venga restituita quell’armonia che è stata la scintilla da cui si è partiti in fase di ideazione.
L’unico protagonista che non si riesce a rendere in questo articolo è uno: il profumo dei prodotti venduti.
Ma forse questo bisogna lasciarlo all’esperienza diretta.

Superfici Ceramiche
Fioranese, Urban_Avenue
grès porcellanato
Dark Copper, Full Grey
7.5X40.8 - 20.4X40.8

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