Progetti

Green Opificio - Milano - Milano

Un gasometro da abitare

Il recupero di un albergo in disuso a Milano dà vita a un complesso residenziale polifunzionale dall'estetica neo-industrial
Autore
Benedetto Marzullo
Foto
Ginevra Colnaghi
Progetto
Christian Fenouil (Place Milano) + Marco Almasio (3A Architetti associati)
Superfici Ceramiche
PANARIA CERAMICA
Anno di realizzazione
2019

Là dove c’era l’erba ora c’è una città. La citazione del ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano è d’obbligo. Siamo alla Bovisa, periferia nord ovest di Milano. Il progetto, curato dall’architetto Christian Fenouil di Place Milano e Marco Almasio di 3A Architetti associati, si colloca in uno dei quartieri periferici della città che ha vissuto e sta vivendo uno dei più importanti processi di riqualificazione urbana della città, grazie all’arrivo della nuova sede del Politecnico di Milano nella prima metà degli Anni 90. Sembra di immergersi in un quadro di Sironi, nelle forme monumentali delle periferie urbane. Ma anche in un’archeologia industriale, una fabbrica mutante. Non per nulla l’intervento è stato denominato Green Opificio. Uno spazio post-industriale di 5mila metri quadrati di edilizia residenziale e 3.500 mq di superficie verde all’aperto, valorizzando l’estetica industriale tra metallo e cemento, senza togliere l’incanto del verde, elemento naturale che non solo decora, ma diventa parte integrante di questo complesso residenziale. La creazione dei nuovi poli universitari – insieme alla Bovisa, ricordiamo la Bicocca e lo Iulm – ha trasformato il capoluogo lombardo in una città policentrica e ha mutato radicalmente il territorio. «Nuovi abitanti, nuovi servizi, nuovi stili di vita stanno promuovendo una riqualificazione diffusa», piace raccontare ai progettisti, che aggiungono: «Tale mutamento diventa anche luogo ricercato per i creativi; così si aprono spazi d’interazione tra le varie arti. Green Opificio è caratterizzato da un approccio ‘social contact design’ che abbraccia un nuovo modo di abitare a Milano realizzato sfruttando un vecchio albergo e trasformandolo in un residence che incoraggia la socialità e un forte senso di comunità». Il progetto trasforma infatti un vecchio albergo mai completato e in disuso in un edificio polifunzionale di carattere metropolitano. «L’attenzione si è posta non soltanto sullo studio delle residenze, che presentano tagli diversi per rispondere alle diverse esigenze, ma anche alle zone comuni come la sala giochi per bambini, una zona fitness e uno spazio polivalente utile per attività ludiche ma soprattutto come spazio incubatore per i freelancer e piccole startup». Come un’archeologia industriale, dicevamo in apertura, presenta le forme contemporanee e, tra metallo e cemento, valorizza l’estetica industriale. A livello architettonico, a colpire immediatamente l’attenzione è l’angolo tra i blocchi residenziali, una sorta di portale che racchiude la scala che collega l’intero edificio e che rappresenta il nodo principale del progetto. Attenta la sua progettazione: «La scala elicoidale infatti è stata intesa non come un mero sistema di connessione verticale, ma come un oggetto architettonico», prosegue la narrazione degli architetti. «La luce ha un ruolo importante all’interno di questo progetto, infatti l’intera copertura della hall è stata realizzata in vetro e acciaio. I colori sono stati utilizzati in modo da valorizzare il carattere industriale dell’edificio: al metallo e al cemento si accosta il grigio antracite. A citare l’acciaio Corten, i dettagli dei balconi sono in color ruggine. Pochi ed essenziali i materiali scelti per il progetto che si legano al passato industriale del sito: cemento a vista, acciaio, lamiera metallica, con inserti in legno lungo le facciate». Panaria Ceramica arricchisce il progetto rivestendo le superfici esterne dell’edificio e valorizzandone il carattere metropolitano. In particolare, i progettisti hanno scelto, per i rivestimenti esterni, l’estetica raffinata e performante della collezione Zero.3 Urbanature, lastre ceramiche ultra sottili con effetto cemento, nella versione Portland 100×100 cm, dal carattere industriale e dallo spirito metropolitano e minimale. Grazie alle caratteristiche di leggerezza, versatilità di utilizzo ed alle grandi dimensioni del gres laminato, Urbanature 0.3 è ideale per rivestimenti. A definire le superfici orizzontali dei terrazzi, invece, la collezione effetto legno Chic Wood nella nuance castana Coco nel formato 20×120 cm. L’elegante essenzialità del legno dona stile e calore al progetto, incoraggiando il senso di comunanza e il vivere bene anche in una grande città.

Superfici Ceramiche
Panaria Ceramica, Urbanature 0,3
grès porcellanato
Portland
100x100 cm

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