Un castello contemporaneo

Ci troviamo a Cambrai, cittadina nel Nord-Ovest della Francia, ricca di storia e d’arte: hotel particulier settecenteschi si affacciano sulla bella piazza, insieme a chiese barocche, portali medievali e campanili che svettano sui tetti d’ardesia delle case. Intorno, una bellissima campagna, punteggiata qua e là da edifici rurali ottocenteschi, resti medievali, presenze del passato insomma, che ricordano i trascorsi artistici e storici di questo fazzoletto di terra. Qui, all’interno di un’ampia proprietà chiamata “Le Chateau”, su un declivio ben soleggiato, sorge un “chateau contemporain”, una villa unifamiliare che, con il suo volume candido e geometricamente articolato, si staglia con decisione sul manto verdissimo della campagna. Un segnale leggibile a distanza, capace di rispondere per contrapposizione formale alla linee morbide e arrotondate del paesaggio.
L’accento è posto sull’idea di catturare la luce del sole, puntando su un orientamento ottimale dell’edificio. Così ampie vetrate, che arrivano addirittura a coincidere con il prospetto, ritaglino scorci di paesaggio: natura e spazio domestico si fondono l’uno nell’altro, in uno scambio sempre riuscito di forme, volumi e misure. La casa si sviluppa lungo una sorta di colonna vertebrale che si adatta perfettamente alla morfologia del terreno: un gioco di moduli elementari si aggregano lungo questa linea su più livelli, come una sorta di meccano, conferendo movimento e dinamicità a tutta la struttura. Le ampie superfici vetrate aggiungono, poi, leggerezza e fanno in modo che il paesaggio attraversi il corpo della casa senza soluzione di continuità.
Anche la scelta dei materiali sposa questo obiettivo:in particolare, il rivestimento ceramico acquista un ruolo importante e diventa l’elemento unitario di tutto il progetto.
Attraverso l’uso di lastre di gres (si tratta della collezione ‘Pietre di Sardegna’ di Casalgrande Padana, scelta in diverse finiture e formati), l’architetto francese è riuscito a enfatizzare il dialogo tra natura e architettura realizzando una superficie monocromatica della pavimentazione, che dà omogeneità visiva e materica agli spazi. Sfruttando l’estrema flessibilità del gres porcellanato, il progetto relaziona spazi ‘in’ e ‘out’ in un rapporto equilibrato: le aree esterne diventano stanze open air da vivere in piena continuità con gli ambienti domestici dell’interno. E senza mai rinunciare alla funzionalità, privilegiando finiture e formati differenti a seconda delle esigenze. Complice l’eclettismo del materiale ceramico, il rivestimento esterno sceglie, infatti, una più congeniale texture bocciardata, adottando tonalità chiare anche per la vasca della piscina; per l’interno, invece, vincono toni più scuri e caldi e un attento studio del disegno di posa, che viene calibrato sulle dimensioni e sulle funzioni specifiche di ogni singolo locale.
Il progetto d’interiors, infine, punta sul design contemporaneo, con arredi minimali,che punteggiano gli ampi spazi domestici, dove la luce è l’indiscussa protagonista.