Progetti

Fattoria Toccaferro Ristorante Pizzeria - Pescara - Via Firenze, 285 65129 Pescara PE

Tutto ristorante e bottega

A Pescara, un locale dalla doppia anima combina la cucina tradizionale all'esperien-za della spesa in fattoria. La sintesi è un'atmosfera calda e accogliente che reinter-preta, anche nell'uso dei materiali, il passato
Autore
Silvia Airoldi
Foto
Luciano Busani
Superfici Ceramiche
FIORANESE
Anno di realizzazione
2017

Il peperoncino, tipico d’Abruzzo, e il nome, Fattoria Toccaferro, riuniti nell’insegna del ristorante, sono un’esplicita dichiarazione scaramantica. Quel doppio augurio di buona fortuna invita a varcare la soglia del locale, in zona centrale a Pescara, per scoprire la sua formula originale che combina la ristorazione all’esperienza dell’acquisto. Già perché all’interno dello spazio si può fare anche la spesa, acquistando le specialità tipiche regionali dopo averle ordinate al tavolo. Il format, che replica la prima Fattoria Toccaferro aperta nel 2016 nella zona universitaria della stessa città, nasce da un’idea di due fratelli imprenditori, Daniele e Federica Capperi. “Ho viaggiato molto e assorbito come una spugna quanto ho visto. È stato naturale reinterpretare quel bagaglio di esperienze per creare un concept che pone l’accento sulla terra d’Abruzzo e la sua tradizione. Il nostro intento è di fare ritrovare i sapori del territorio, che fanno ripensare alla cucina casalinga delle nostre nonne. Il tutto però in una veste ‘smart & easy’, anche in relazione al design degli interni. Non volevamo un ambiente formale, piuttosto un’atmosfera accogliente e familiare, adatta a una clientela allargata, di tutte le età, alla quale offrire un menu di qualità”, spiega Daniele Capperi. Per il progetto, l’imprenditore ha per lo più lavorato in opera con un abile falegname, avvalendosi di professionisti e ingegneri per l’impiantistica, risolta in parte con tubature dal look industriale. La Fattoria si sviluppa su due livelli per una superficie totale di 400 m2. Il piano inferiore è dedicato ai servizi, quali i magazzini, lo spogliatoio e il bagno dei dipendenti, un piccolo laboratorio e la lavanderia. Il livello superiore di 230 m2 ospita la ristorazione con 110 coperti. Il concetto ‘mangia ciò che vedi, compra ciò che mangi’, servito come claim del locale, si specchia nella concezione dello spazio. La pianta rettangolare include la zona cottura e di somministrazione oltre a dispense o banconi, con la migliore selezione di prodotti a Km0, come in una classica bottega. Tutto è vista per attuare il tema della trasparenza. A partire dalla grande cucina divisa in tre aree in linea: quella dei primi, per pasta fresca e antipasti, la zona braceria con un grande camino a legna e il banco delle carni posto di fronte, e il forno a legna per la pizzeria. Davanti a quella successione ‘culinaria’, la collezione in grès porcellanato Cementine20, nel colore mix, di Fioranese, scandisce il pavimento con un nostalgico effetto rétro. La posa, che corre fino all’ingresso-uscita, disegna il percorso dei flussi e funge “da invito”, dice Capperi. La bellezza cromatica delle piastrelle d’antan, che accentua la funzionalità della ceramica, riecheggia nelle tonalità delle sedute. Il legno è protagonista nell’allestimento, nei tavoli e nei banconi, con finitura a fuoco. Quei tocchi bruciati abbinati al ferro effetto Corten delle grandi vetrate e alla luce gialla, diffusa da lampade artigianali, amplificano la sensazione di calda ospitalità.

Superfici Ceramiche
Fioranese, Cementine20
grès porcellanato
mix
20x20 cm

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