Progetti

Ristorante Alfio - Dro (TN) - Dro (TN)

Tradizionalmente innovativo

RISTORANTE ALFIO. LA CERAMICA DIVENTA LEGNO "IPERREALISTA" E APRE NUOVE FRONTIERE DI PROGETTO
Autore
Carlo Paganelli
Progetto
Paolo Ferrari
Superfici Ceramiche
PANARIA CERAMICA
Anno di realizzazione
2010

Il progetto ha due protagonisti (il committente e l’architetto) con peculiarità diverse ma che concorrono alla realizzazione di un unico obiettivo: evitare compiacimenti e strizzate d’occhio al localismo, ovvero dimostrare come l’architettura d’interni sia l’intradosso di un una struttura che comprende tradizione in piccole dosi per non disattendere l’appuntamento con la modernità.
“La Natura, nella sua forma più tecnologica” è un’espressione ossimorica positiva che spiega come l’innovazione di prodotto nell’ambito dell’industria ceramica contribuisca al rinnovamento, soprattutto nel settore dell’Interior Design, dove le variabili sono spesso legate anche a fattori emozionali generati dalla presenza di particolari materiali. Il ristorante sorge in Trentino, territorio di parchi naturali con laghi alpini e vette dolomitiche, un mix formidabile che indurrebbe verso un impiego quasi integrale di un materiale locale come il legno; soprattutto nelle declinazioni classiche che vedono pavimenti e rivestimenti protagonisti assoluti della scena. In realtà le ambizioni del committente puntavano con decisione su una sorta di trasgressione che unisse — in un materiale di ampia produzione industriale, come Aisthesis 0.3 nella finitura color sabbia (di Panaria) — tradizione e innovazione, proprio là dove, in passato, le peculiarità del territorio hanno sempre suggerito la realizzazione di strutture secondo i parametri dell’architettura di montagna.
Ma la sfida di progetto non finisce solamente con l’impiego di un materiale “iperrealista” — come il gres porcellanato laminato al minimo spessore di qualche millimetro, con finitura estremamente realistica del rovere spazzolato — ma anche, aldilà dell’elevata resistenza all’usura, il riconoscimento del valore aggiunto del prodotto seriale con una sua forte identità, sia sul piano del linguaggio sia come risposta alle problematiche da tempo acquisite nell’ambito della sostenibilità ambientale.
Pensato come un locale polifunzionale, dove si fa anche musica dal vivo, il ristorante è articolato su due piani, di cui uno interrato. Al centro della sala ristorante, il blocco bancone è una sorta di grande isola con intorno l’arcipelago dei tavoli. Alla ricerca di un equilibrio stabile fra pieni e vuoti, il blocco centrale è configurato come un elemento funzionalmente adeguato a contenere alcuni impianti e dal quale escono i punti luce del sistema dei faretti incassati.
Nulla, dalle sedute dal disegno sobrio ed elegante alle soluzioni delle diverse aree racchiuse in microstrutture architettoniche leggere come gazebo, tradisce rimandi al linguaggio del legno nella sua declinazione più ovvia, semmai lo evoca con colte citazioni all’architettura razionalista. Per esempio, nella segnatura orizzontale delle doghe che fa da elemento ordinatore di uno spazio con effetti prospettici traguardati verso punti di fuga all’infinito. Ma è di sera che l’ambiente interno diviene spazio in relazione con il contesto urbano, proiettandosi all’esterno grazie alle ampie superfici vetrate perimetrali.

Superfici Ceramiche
Panaria, Aisthesis 0.3
grès porcellanato
Sabbia
100x300 cm Plus

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