Progetti

Roma Beer Company - Roma - Roma

Shabby chic: una birra con stile

Un originalissimo intervento di recupero in un palazzo storico vicino a Ponte Milvio sposa memorie antiche ad atmosfere post-industriali
Autore
Elena Pasoli
Foto
Angelo Pedicini
Progetto
P.Fantozzi, C.Sgandurra, M.Vetrani - Studio 3PuntiArchitettura
Superfici Ceramiche
TONALITE
Anno di realizzazione
2013

Dalla nobile e decisiva visione della croce che qui colse Costantino in battaglia contro Massenzio, alle montagne di lucchetti che gli innamorati per anni vi hanno incatenato seguendo le orme del film “Ho voglia di te”, quando si parla di Ponte Milvio si avverte tutto il ‘peso’ di uno dei luoghi più evocativi del cuore di Roma. E non a caso il ponte è il perno di una delle zone care alla movida della capitale, tempestato di locali alla moda che compongono una mappa molto glamour, tutta giocata fra tradizione e new design. Una delle più interessanti tra le new entry della zona, certamente la più scenografica, ha fatto capolino nel piazzale di Ponte Milvio nel settembre 2013, guadagnandosi in poche settimane grande attenzione sia per la straordinaria offerta di più di cento etichette di birre artigianali alla spina e in bottiglia provenienti da tutto il mondo, sia per il progetto architettonico davvero sorprendente: Roma Beer Company è un locale dall’aspetto postindustriale rivisitato, nato dalla matita dello studio 3PuntiArchitettura, nel quale non solo ogni dettaglio colpisce per la sua originalità, ma soprattutto la composizione dell’ambiente e gli accostamenti tra i materiali creano una gradevolezza dell’insieme che va ben oltre l’estetica. ‘Il progetto – spiegano gli architetti – nasce dalla commistione di elementi antitetici, volti a rendere l’ambiente inaspettato e al tempo stesso accogliente’. Recupero di un interno di un palazzo storico, tutto giocato sulle più attuali soluzioni ad alto risparmio energetico, la birreria è dominata da importanti soffitti a volta in mattoni a vista, che sovrastano una scenografia caratterizzata da cromatismi morbidi e da materiali decisi e carichi di memorie: lampade di recupero navale combinate ad elementi industriali di nuova produzione, ferro brunito e palanche da cantiere ricondizionate per i banconi dello spinaggio e della cucina, tavoli, sgabelli e sedie di sapore molto shabby, arredamento minimal attorno a una straordinaria e interminabile parete illuminata, interamente occupata da birre di ogni tipo.
E non è tutto, anzi: il capitolo in cui la creatività del progetto dà il meglio di sè è costituito dalla pavimentazione, dove cemento e listoni di rovere si accostano in maniera del tutto inedita a piastrelle esagonali opache, dai colori intensi e sapientemente polverosi, scelti in una gamma cromatica che dall’avorio raggiunge il mosto, passando per le scale del grigio.
Le piastrelle, scelte dalla collezione Examatt di Tonalite, in grès porcellanato della tipologia Esagona 17,1×15, sono talmente raffinate, inaspettate, evocative da risultare quasi le vere protagoniste del progetto: richiamo concettuale ai rivestimenti storici degli interni romani, si sfrangiano nella pavimentazione e risalgono le pareti della cucina – completamente a vista – per costituirne, imprevedibilmente, il rivestimento. Un esempio magistrale di sineddoche compositiva, dove davvero ‘la parte’ vale per ‘il tutto’.

Superfici Ceramiche
Tonalite, Examatt
grès porcellanato
grigio medio, sand, avorio, mosto
17,1x15 cm (esagona)

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