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Hangar "A&B" - Milano - Milano

Second Life a Porta Romana

Un intelligente progetto di rigenerazione urbana offre una seconda chance a un edificio industriale abbandonato da tempo. Che diventa un efficiente spazio di lavoro nel segno di scelte materiche e spaziali contemporanee
Autore
Laura Ragazzola
Progetto
Christian Fenouil (Studio PLACE Milano)
Superfici Ceramiche
PANARIA CERAMICA
Distributore
Casaoikos
Anno di realizzazione
2017

Lo scalo di Porta Romana, a Milano: un’area fragile, periferica, dove però da qualche anno si sta giocando la scommessa di una vincente riqualificazione. Qui, infatti, si sono concentrati diversi progetti di rigenerazione urbana (fra tutti, ricordiamo la Fondazione Prada), che stanno regalando una nuova identità a pezzi marginali della città, reinventandoli come luoghi di incontro, di lavoro, di attrazione.
Questo progetto, firmato dallo studio Place, è nato con questa ambizione, come spiega l’architetto Christian Fenouil, uno dei quattro founder del team milanese, che riunisce competenze e professionalità differenti: “Siamo partiti da un vecchio capannone abbandonato, che originariamente ospitava un’industria farmaceutica. Si tratta di una costruzione degli anni ’60 in cemento armato, con tetti a shed, ma dall’inedita sezione ad arco. La committenza voleva trasformarlo in una sorta di incubatore e spazio di co-working per ‘ricucire’ e cambiare la prospettiva di sviluppo della zona, modificandone, però, la tipologia. Ma noi non eravamo d’accordo. Era, infatti, nostra convinzione che il primo, importante passo per la riuscita di un progetto di riqualificazione, fosse quello di non tradire la natura dell’edificio, mantenendone integra l’architettura”. E così è stato. L’Hangar – è questo il nome del complesso, oggi headquarter di una società immobiliare – ha, infatti conservato la sua originaria fisionomia anche se il lungo capannone, scandito dagli originali profili arrotondati, ha cambiato look: total black fuori, per diventare un segno forte e iconico nel quartiere; bianco, dentro, per regalare luce, ariosità e comfort a chi vi lavora.
Chiarisce Fenouil: “L’idea di partenza è stata quella di creare un ambiente accogliente e in linea con le nuove modalità ed esigenze di lavoro. A partire dal confort acustico: lo spazio organizzato come un ampio open space che accoglie 80 postazioni individuali, garantisce anche la necessaria privacy grazie ai ‘phone-box’ (stanze acusticamente insonorizzate per telefonare senza disturbare i colleghi). Non solo. L’esigenza di lavorare in team e di condividere idee, nonché la ricerca di una nuova flessibilità nell’orario di lavoro, ci ha portato a creare spazi ‘pubblici’, dove incontrarsi, rilassarsi o continuare a lavorare magari bevendo un caffè”. Il progetto ha previsto un’area soppalcata, che ospita un bar, la cucina e una lounge arredata con divani e poltrone relax. All’esterno, poi, durante la bella stagione, un dehors arredato con tavoli, poltrone e ombrelloni, amplia ulteriormente lo spazio. “Perché oggi il lavoro non può più essere costretto entro rigidi confini”, chiarisce Fenouil.
Il progetto del layout, concepito nel segno della funzionalità e della massima ergonomia, è stato completato da scelte cromatiche e materiche vincenti. “Per noi era importante garantire non solo confort acustico, ma anche visivo”, spiega il progettista di Place. “Per questo abbiamo scelto per pareti e soffitto il colore bianco, optando però per una tonalità calda (ral 9010) al fine di scongiurare abbagliamenti e garantire la corretta rifrazione luminosa della luce zenitale”. Chiaro anche il pavimento, realizzato con piastrelle in grès porcellanato della collezione ‘Chic Wood’, variante ‘Coco’ di Panaria Ceramica, caratterizzate da morbide venature e pacati cromatismi che ricordano il legno. “La scelta del grès porcellanato è stata obbligata: nessuno come questo materiale garantisce funzionalità, durabilità e resistenza alla scivolosità nel pieno rispetto della normativa vigente in fatto di ambienti di lavoro. Senza contare la naturalità del materiale – sinonimo di benessere fisico – e le caratteristiche estetiche e di formato dal segno decisamente contemporaneo (la dimensione del listone extra large di 20×120 cm rettificato con spessore 10 mm si adatta in modo ottimale al taglio dell’open space).
Candidi e di design anche gli arredi (tavoli su disegno e poltrone ergonomiche), che completano in modo coerente tutto il progetto.

Superfici Ceramiche
Panaria Ceramica, Chic Wood
grès porcellanato
Coco
20x120 cm spessore 10 mm

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