Progetti

Ristorante Persé - Milano - Milano

Sapori di Mediterraneo e di Storia

A Milano il palato assapora il Mediterraneo mentre l'occhio spazia dal verde degli alberi al marmo dell'Arco della Pace, con la sua storia possente e non priva di ironia
Autore
Virginio Briatore
Foto
Roberto Leoni
Progetto
Francesco + Valerio Sità
Anno di realizzazione
2013

Di locali così ne esistono pochi, a dieci metri dal Parco del Castello Sforzesco e a venti dall’Arco della Pace. Siamo in uno dei luoghi più significativi e piacevoli di Milano, un’area che da vent’anni propone una movida garbata e pacifica, che godendo dell’ariosità del luogo mette in scena il rito dell’aperitivo e della cena.
Il Persè è un piccolo ristorante con un’unica, accogliente sala dove si servono solo trenta e ben curati coperti, come l’attenzione per il cliente richiede. Nella bella stagione una decina di altri coperti trovano spazio nel dehors, affacciato su una strada priva di traffico e sul Parco.
Nell’attesa del primo piatto l’occhio spazia dal verde degli alberi ad alto fusto al marmo dell’Arco della Pace e alla sua storia possente e non priva di ironia.
Il progetto iniziale di Luigi Cagnola è del 1806 e prevedeva la costruzione di un arco di trionfo in pietra e marmo in modo da accogliere Napoleone in città con i dovuti onori. Ma il trionfo del Bonaparte fu di breve durata e con la caduta del Regno Italico i lavori vennero interrotti per poi essere ripresi, prima ironia della sorte, dai nemici su cui era supposto trionfare. Nel 1826 i lavori ripartirono per volontà dell’imperatore fiorentino Francesco D’Asburgo-Lorena che fu il primo imperatore “doppio” della storia del mondo, essendo, Francesco II, imperatore dei Romani e Francesco I, imperatore d’Austria, che lo dedicò alla pace firmata dalle potenze europee nel 1815. L’Arco della Pace fu infine inaugurato nel 1838 da suo figlio Ferdinando I e, contrariamente a quanto scrive Hemingway in Festa Mobile, non solo non è allineato con l’Arco di Trionfo dell’Ètoile di Parigi, bensì, seconda beffa della sorte, la posizione dei cavalli che trainano il carro della pace venne modificata dagli Asburgo che per farsi beffa dei francesi ruotarono i cavalli di 180 gradi affinché il fondoschiena fosse orientato verso la Francia. La terza ironia della storia si manifesta solo 21 anni dopo quando Napoleone III e Vittorio Emanuele II di Savoia, dopo aver sconfitto gli austriaci, fecero il loro ingresso trionfale a Milano passando sotto l’Arco!
La storia va e la cena è servita con tutta la sapienza dei due giovani artefici del luogo: Valerio Sità, 27 anni, che è stato sommelier da Sadler per 3 anni e che segue la sala e lo chef Marco Badalucci, nativo di Procida, 38 anni, che ha lavorato per tre anni con Alaimo alle Calandre di Padova ed è stato chef del Cristallo Hotel Spa & Golf di Cortina. Il menu che mettono a punto e che cambiano ogni 45 giorni ha il sapore del Mediterraneo, rivisto con gli occhi della contemporaneità. Si gustano piatti quali i tortelli di pasta fresca ripieni di patata e aringa su crema di broccoli, millefoglie di spigola e fegato grasso, provoletta in carrozza con puntarelle, paccheri ripieni di ragù con balsamella, risotto asparagi e liquirizia, seppie su passatina di ceci con cime di rapa e crema di caffè, millefoglie con crema di nocciola e fichi saltati al rosmarino.
Le luci dimmerabili, le candele sul tavolino e i pavimenti grafici della collezione Frame (progettata per DesignTaleStudio da Studio FM e selezionata per l’ADI Design Index 2013) scelta personalmente dai proprietari nei colori che sfumano dal bianco, al panna, al nocciola, al tortora fino al grigio, rendono l’atmosfera accogliente, che alcuni dicono ricordi quella di un bistrot newyorkese. Ma tra il Parco e l’Arco possiamo dire che qui è tutta un’altra storia!

Superfici Ceramiche
DesignTaleStudio, Frame Carpet
grès porcellanato
Carpet (bianco, nocciola, tortora, grigio)
60x60c m

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