Progetti

Hirshleifer's Shoe Salon - Manhasset, NY (USA) - Manhasset, NY (USA)

Retail Art

Un mix di cultura italiana e linguaggi americani nello store Hirshleifer's Shoe
Autore
Elisa Montalti
Foto
Massimiliano Bolzonella
Progetto
Sergio Mannino
Distributore
Gianni Ruberti
Anno di realizzazione
2012

Lo Hirshleifer’s Shoe Salon è collocato a Manhasset in America e nasce su progetto dell’architetto italiano Sergio Mannino, laureatosi a Firenze e collaboratore in Italia di Ettore Sottsass e Remo Buti. Oggi lo studio ha sede a New York e raccoglie un collettivo di creativi professionisti che rivendica di avere “le proprie radici nella cultura e nel design italiano”. Questa appartenenza viene ben rappresentata anche in questo interno commerciale. Qui ogni dettaglio, finitura, colore rende omaggio al mondo dell’arte e alla storia del design, italiano ma anche americano, vista la specifica localizzazione geografica dello store. Due stili, due approcci convivono così nello stesso spazio, amalgamandosi e trovando il loro equilibrio. Da una parte il riferimento è alla Minimal Art di Sol LeWitt, Carl Andre e Donald Judd, dall’altra il progetto si ispira al Design Radicale italiano nato verso la fine degli anni Sessanta. Queste due filosofie vengono così mixate con sottile ironia e puntuale precisione: “il rigoroso formalismo del minimalisti (la cui precisione formale è anche facilmente reperibile nella cura maniacale per i dettagli, tipica della cultura italiana) è sovvertito in alcuni punti dai cosiddetti folies, elementi inattesi e sorprendenti”. All’interno di un ambiente luminoso, dalle linee pulite e dai volumi puri si palesano infatti oggetti curiosi ed eccentrici: una teca di vetro seduta su un sofà (in omaggio a Giò Ponti e ad un suo oggetto di design del 1967), una scultura di neon elegantemente curvati che emettono luce bianca artificiale (preciso riferimento all’opera “Concetti Spaziali” di Lucio Fontana), un muro “rosso sangue” che fa da fondale. Un altro espediente ironico si inserisce nella progettazione, ispirandosi al mondo del teatro e della messa in scena: nulla nello store è reale o naturale, pur sembrandolo. La pavimentazione riporta le venature del legno ma in realtà è di ceramica; i pouf rossi della collezione Fjord (prodotti da Moroso e disegnati da Patricia Urquiola) sembrano rigidi ma in realtà sono soffici e rivestiti di morbido tessuto e pelle.
Il negozio appare quindi come una galleria d’arte in cui le scarpe, oggetti dell’esposizione, diventano protagoniste come opere creative e scultoree. Astratte da contesti banali, le calzature vengono infatti messe in mostra su mensole vetrate, dentro a teche di cristallo oppure all’interno di quinte scavate con nicchie di dimensioni diverse. La maggior parte delle pareti si configura non con sfondi piatti ma con volumi all’interno dei quali la materia è plasmata con giochi di incastri, nicchie, sporgenze, rientranze così da accogliere, mettere in risalto e proporre. La vetrina, a tutta altezza completamente trasparente, catapulta con forza dentro al mondo colorato, vivace e luminoso dell’interno.
Nel 2013 il progetto, proprio per le sue caratteristiche interne e per l’uso sapiente di un tappeto ceramico italiano, ha ricevuto una menzione d’onore nella categoria Commercial Retail nel concorso Ceramics of Italy Tile Competition.

Superfici Ceramiche
Impronta Ceramiche, serie Esko
grès porcellanato
Juglans
15x90 cm

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