Progetti

CampZero Resort - Champoluc (AO) - Champoluc

La dimensione sportiva del lusso

La nuova frontiera dell'ospitalità è il divertimento ma in chiave sostenibile. campZero ne è l'emblema; una struttura alberghiera 5 stelle, rispettosa dei luoghi che la ospitano, oggetto del desiderio per gli amanti della montagna, ma anche del benessere e del design
Autore
Donatella Bollani
Foto
Giovanni Pitscheider, Dario Fusaro
Progetto
BladIdea Studio di Architettura
Interior Designer
Nisi Magnoni
Superfici Ceramiche
CAESAR
Anno di realizzazione
2018

Il primo Active Luxury Resort dedicato agli appassionati della montagna è stato inaugurato nel luglio dello scorso anno. Per la realizzazione dell’albergo a cinque stelle sono stati spesi 15 milioni di euro, finanziati dalla famiglia Scaglia, che dal business della telefonia mobile sta diversificando gli investimenti in vari settori, dall’intelligenza artificiale al turismo. La struttura ricettiva alberghiera si sviluppa su tre livelli, dei quali uno interrato e due fuori terra. Il progetto architettonico è stato curato dallo studio Bladidea, con sedi a Torino e Saint Vincent, mentre gli spazi interni sono stati affidati all’architetto Nisi Magnoni dello studio NM Architetti di Milano.
Ubicato in una radura all’interno di un’area boschiva, campZero è un luogo in cui natura, dimensione sportiva e tecnologia si fondono, offrendo un’esperienza d’avanguardia.

Architettura e natura
L’albergo, che sorge ai margini del bosco, a poche centinaia di metri dall’abitato di Champoluc, nell’alta valle d’Ayas, dispone di trenta camere di diversa tipologia, articolate su due livelli, con doppi servizi, piscina da 25 metri, spa, sala fitness, palestra di arrampicata indoor e, nella stagione invernale, di una vera cascata di ghiaccio, utilizzata per la scalata in piolet-traction, realizzata su una parete esterna dell’edificio.
Nell’alpinismo, questa scalata è una tecnica di progressione frontale su pareti o cascate di ghiaccio, basata sulla trazione delle braccia con due attrezzi da piantare alternativamente al di sopra del capo, e sull’appoggio delle sole punte frontali dei ramponi.
Al centro della nuova volumetria, un corpo a forma di masso rappresenta il fulcro funzionale e compositivo dell’edificio e contiene i collegamenti verticali e la grande sala boulder, con pareti per allenarsi all’arrampicata, perfettamente integrata nella hall. Il masso è stato interamente realizzato in cemento armato, con geometrie, texture e pigmentazione colorata che ricordano quelli delle rocce naturali.

Contemporaneità rurale
Il progetto architettonico, nella sua interezza, prende spunto dallo schema insediativo rurale alpino, rielaborato per rendere coerente il complesso edilizio ad un contesto relativamente poco edificato, caratterizzato dalla presenza di fabbricati tradizionali di modesta estensione. Per minimizzarne l’impatto, il piano terreno dell’albergo – delimitato interamente da superfici vetrate – è stato collocato al di sotto di una piastra con copertura verde, conformata ad Y e confinata da un nastro in acciaio corten, che si raccorda al terreno alle tre estremità, sfruttando la morfologia del sito, degradante dalla strada di fondovalle verso il torrente Evançon.

Il segno dei ghiacciai
La piastra è attraversata dal corpo a forma di masso, zona di snodo degli spazi ricettivi, sul quale convergono i tre blocchi di camere, ciascuno composto da un’aggregazione di dieci piccoli volumi in legno con coperture metalliche a falda unica diversamente orientate.
Lo skyline discontinuo ricorda, seppure con qualche licenza, quello di alcuni insediamenti rurali articolati intorno ai massi erratici, le grandi rocce trasportate a valle dai ghiacciai, ai quali venivano addossate le abitazioni.

Pochi materiali, cromie calibrate
L’obiettivo del progetto è stato quello di contenere l’effetto costruito affiancando ai volumi delle camere forme più naturali, e riducendo a strutture quasi ipogee i volumi più impegnativi rappresentati dalle parti comuni.
Il progetto degli spazi interni è stato declinato utilizzando pochissimi materiali cromaticamente coerenti con l’ambiente naturale.
Nelle camere di campZero ogni singolo elemento, materiale, colore costituisce infatti un richiamo alla tradizione valdostana e ne è, al contempo, una moderna reinterpretazione. Il confine tra spazio interno ed esterno è annullato da finestre a tutta altezza aperte su una vista mozzafiato, e dal giardino che lambisce i boschi circostanti, oltre che dalle superfici ceramiche delle aree spa e wellness che si estendono oltre il perimetro dell’edificio per definire il solarium esterno.

Senza soluzione di continuità
Proprio alle superfici di Ceramiche Caesar è affidato il compito di consolidare le diverse identità degli spazi. Ed è così che la serie Roxtones, ad effetto quarzite, trova spazio nei bagni e nelle camere, mentre la serie Vibe, che si ispira alle essenze lignee, presidia gli spazi della hall di ingresso. Negli spazi del ristorante troviamo le superfici ad effetto litico della serie Verse e nella skiroom la serie Slab, ad effetto cemento. Le texture del metallo della serie Trace Mint hanno rivestito la vasca della piscina il cui bordo si estende, rivestito dalle lastre Absolute (personalizzate grazie al lavoro dalla divisione Caesartech Solutions), sino agli spazi outdoor perimetrali all’albergo, ricordando la naturalità della Beola.

Superfici Ceramiche
Caesar
grès porcellanato
vari

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