Progetti

Abitazione privata - Seijo (J) - Seijo (Japan)

La casa candida

Rarefatta eleganza creata dall'abbondanza della luce e dalla scelta dei materiali
Autore
Maria Giulia Zunino
Foto
Masao Nishikawa
Progetto
Koji Tsutsui Architect & Associates
Superfici Ceramiche
REFIN
Anno di realizzazione
2006

È una casa premiata questa “Industrial designer house”, soprattutto dagli italiani: a Padova nell’ancora giovane premio creato in memoria della studentessa Barbara Cappochin – un premio che in pochi anni si è imposto all’attenzione internazionale -, a Orlando (Florida) nel ben più strutturato e noto concorso Ceramic Tiles of Italy Design Competition, istituito da Confindustria Ceramica e assegnato durante l’edizione della fiera “Coverings”. E questi premi hanno portato alla ribalta anche in Europa il suo progettista, il giapponese Koji Tsutsui: poco più che trentacinquenne, ha alle spalle una laurea e un master in Inghilterra, sei anni di lavoro a Tokyo nello studio di Tadao Ando – colui che ha fatto apprezzare al mondo la poesia del cemento a vista e che, per la sua straordinaria capacità progettuale, ha ottenuto il Pritzker Prize – e un ben avviato studio a San Francisco.
Questa casa sorge a Seijo, nel tranquillo quartiere di Setagaya, una delle zone residenziali dell’area metropolitana di Tokyo.
È stata proprio la tranquillità l’esigenza primaria espressa dal cliente designer, alla ricerca di un luogo privato che fosse anche la vetrina della sua professionalità, dal momento che qui voleva abitare e lavorare. Il lotto su cui sorge la casa rispecchia quella tipologia stretta e profonda – il piano tipo è di 50 mq – diventata una costante in un paese come il Giappone, condizionato dalla scarsità di terreno a fronte dell’aumento della domanda di un mercato immobiliare in continua crescita.
La casa enfatizza la sua unicità attraverso una sottile ma netta linea di demarcazione dai due edifici confinanti: una stretta scala da un lato e un muretto basso dall’altro la isolano, dandole identità. Tale identità è resa immediatamente leggibile e riconoscibile dalla luminosa e riflettente pelle di acciaio che riveste la facciata, inquadrandone le aperture. Liberamente e dinamicamente impaginate, le aperture sono strettamente funzionali al disegno degli spazi interni: a piano terra il taglio verticale dà luce alla scala che separa, funzionalmente ma non otticamente, l’area del garage da quella dello studio; al primo piano la grande vetrata del soggiorno – cuore dell’intero intervento – cattura la luce naturale e si riflette nella terrazza-giardino posteriore; al secondo piano la finestra quadrata illumina la camera da letto. Perché l’impianto funzionale dell’edificio è chiaramente suddiviso sui tre livelli – nel rispetto della classica impostazione dal basso all’alto per il passaggio tra pubblico e privato – ma tale suddivisione viene all’interno quasi negata a favore della ricerca di un’ambiguità, enfatizzata dalla linea verticale della scala autoportante e dal tutto bianco che determina un generale senso di dinamica fluidità. Fluidità resa possibile dalla leggerezza della struttura portante metallica ma soprattutto dalla scelta di un continuum ceramico – realizzato con piastrelle “Stile Bianco” di Refin – che crea un paesaggio quasi bidimensionale. È la natura stessa della ceramica che permette di far vibrare i raggi luminosi verso gli spazi laterali (in parte sospesi) e di mettere in relazione scenari diversi, generando un tessuto dalle mille valenze. È la ceramica ad aggiungere alla naturalezza dell’insieme il senso di spazio rarefatto e quasi sospeso nel tempo, sottolineandone la valenza di isola di tranquillità.

Superfici Ceramiche
Ceramiche Refin, Serie Stile
grès porcellanato
Bianco
45x45 cm

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