Progetti

Museo Leeum - Seoul (Corea) - Seoul (Corea del Sud)

Il Museo Leeum a Seoul

Solido involucro murario, matericità delle superfici, ruolo compositivo della luce, forme primarie: il segno inconfondibile di Mario Botta per la Fondazione della multinazionale coreana Samsung
Autore
Livio Salvadori
Foto
Pietro Savorelli
Progettista
Studio Architetto Mario Botta
Distributore
Samjeon Corporation
Anno di realizzazione
2008

Progettato da Mario Botta, il complesso architettonico che ospita il Leeum, Samsung Museum of Art di Seoul, esprime con chiarezza tutti gli elementi distintivi che caratterizzano il suo lavoro: il rapporto calibrato con il contesto ambientale, la “gravità” della massa costruita, la ricerca compositiva tesa a definire compiutamente forme auree e geometrie primarie, la matericità delle superfici che vibrano al variare della luce naturale, lo studio accurato dei dettagli costruttivi, la conoscenza e l’uso sapiente dei materiali, il ruolo compositivo svolto dalla luce zenitale.
Situato in una posizione a margine e più elevata rispetto all’insieme dei nuovi insediamenti previsti, il museo diviene una presenza predominante, decisamente rappresentativa del nuovo piano di urbanizzazione proposto dalla Fondazione Samsung. La condizione orografica e l’impatto monumentale del complesso edilizio caratterizzano l’intervento con una forte connotazione simbolica: l’edificio, completamente chiuso, solido e compatto, appare come una “fortificazione” posta alla sommità della collina a protezione del nuovo insediamento. La costruzione, per buona parte a sviluppo ipogeo, si propone come un oggetto isolato, che nasce da un piano inclinato verde di raccordo fra la strada a monte e quella a valle. il Definito dall’incastro di due forme primarie, il Museo è un parallelepipedo sul quale si innesta un cono rovesciato, che penetra nel terreno per estendersi nel sottosuolo. All’interno di questo secondo volume è racchiuso il cuore del sistema espositivo, in cui il visitatore viene indotto a scendere attraverso un nucleo centrale invaso dalla luce zenitale e a confrontarsi, piano per piano, con la corona circolare che disegna un percorso dalle pareti oblique. All’esterno, il manufatto architettonico si qualifica per il linguaggio fortemente espressivo del materiale di finitura della facciata, interamente realizzata con la tecnica della parete ventilata con paramento esterno in cotto trafilato. Messo in opera mediante aggancio meccanico alla sottostruttura metallica, il rivestimento è costituito da una classica piastra piatta in cotto liscio abbinata a uno speciale componente in terracotta a sezione triangolare, eseguito su disegno di Mario Botta. La forma a cuspide di questo elemento è stata studiata per dare particolare plasticità alla superficie muraria e, nel contempo, risolvere con un unico sistema il rivestimento inclinato e circolare del volume espositivo. La composizione della facciata è realizzata attraverso la combinazione dei due moduli: nel parallelepipedo l’alternanza delle due tipologie crea una serie di ricorsi orizzontali, mentre l’elemento a cuspide avvolge interamente il volume conico, caratterizzandolo attraverso un particolare effetto di vibrazione della superficie. Gli elementi di rivestimento, lo studio del prototipo e l’ingegnerizzazione della parete sono stati curati dalla divisione di engineering di Sannini Impruneta, specializzata nello sviluppo e la messa a punto di tecnologie per l’involucro architettonico.

Superfici Ceramiche
Sannini Impruneta, Piastra Flat Type Element, Doga Cone Type Element, finitura Litos
cotto
50x25x5, 50x16,4x10

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