Progetti

Corso Gourmet - Budapest (H) - Budapest (Ungheria)

Foodtainment in riva al Danubio

Sulla più celebre via pedonale di Budapest si affaccia Corso Gourmet, nuovo tempio dell'enogastronomia scenograficamente innestato in un edificio storico
Autore
Katrin Cosseta
Superfici Ceramiche
ATLAS CONCORDE
Anno di realizzazione
2014

Il retail del cibo ha avuto negli ultimi anni una indubbia impennata di qualità, pari all’evoluzione sociologica dei costumi per cui, attorno non solo al consumo, ma anche all’acquisto di generi alimentari, si costruiscono nuovi riti di convialità e partecipazione, progetti di comunicazione e marketing urbano. Oggi la si chiama shopping experience integrata. Si è passati da luoghi frequentati da una élite di gourmands, a spazi aperti e democratici dove incontrarsi, svagarsi, mangiare uno spuntino veloce di qualità, e occasione di entertainment metropolitano.
Il fenomeno risulta internazionale e trasversale, facendo anche leva sulla riscoperta e valorizzazione della cultura enogastronomica locale come veicolo di identità culturale. Non a caso Corso Gourmet, punta di diamante della popolare catena nazionale di supermercati CBA, con il label Hungarikum propone il meglio delle etichette vinicole e delle specialità del Paese.
Váci utca è l’arteria pedonale nel cuore storico di Budapest che corre parallela al Danubio, costellata di architetture neoclassiche e déco che ospitano café, negozi di moda e souvenirs.
L’edificio di Corso Gourmet, di un tenue giallo, se da un lato con il suo storico lessico di cornicioni e arcate si pone in continuità con le facciate attigue, dall’altro se ne distacca vistosamente per il suo singolare skyline. Sulla sommità del fabbricato, un’architettura storica protetta dalle Belle Arti, si innesta una glass house, una sorta di “stanza di luce” dal volume archetipo, che si potrebbe interpretare come la schematizzazione delle antiche food halls in vetro e ghisa. Una costruzione forte sul piano narrativo, dunque, resa possibile da leggi di conservazione del patrimonio storico largamente permissive. Certamente più che in Italia.
Il progetto architettonico si sviluppa su tre livelli, collegati tra loro tramite ambienti dalle anime diverse: dal ristorante al negozio di vini, dal supermercato alle zone tematiche come panetteria e salumeria, fino agli spazi destinati alla degustazione. Il layout struttura un percorso eclettico e dinamico, modulando materiali e atmosfere per accentuare l’effetto drammatico della improvvisa esplosione di luce che coglie il visitatore quando entra nel ristornate ospitato nel volume vetrato. Quanto è introverso, raccolto e buio l’ambiente semicircolare che ospita il “tempio del vino”, tanto è aperto e dialogante il gastro-bistrot in sommità dell’edificio. Impressione veicolata anche dai materiali prescelti per la pavimentazione: pietra scura nel primo caso, legno nel secondo. In realtà si tratta di gres porcellanato di Atlas Concorde, materiale-zelig notoriamente in grado di assumere le sembianze di qualsiasi superficie naturale, oltre che garantire prestazioni meccaniche e facile manutenzione, indispensabili in strutture a destinazione commerciale ad alto traffico pedonale come questa. L’eleganza della pietra scura, che nella collezione Seastone Grey è punteggiata da tracce fossili multiformi, si alterna così alla texture familiare del Palissandro della linea Etic, con superficie strutturata e matt che riproduce con fedeltà nodi e rugosità del legno imprimendovi un effetto vissuto. Un effetto che ha un ruolo comunicativo fondamentale, nel ristorante: richiamare un materiale tradizionale e caldo per controbilanciare la inattesa e un po’ straniante modernità di vetro e acciaio, compito di link materico al passato che concorre ad assolvere anche la parete di fondo in laterizio e le sedute imbottite in pelle rossa e marrone.

Superfici Ceramiche
Atlas Concorde, serie Etic
grès porcellanato
palissandro
22,5x90 cm

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