Progetti

Sede Enterprise - Roma - Roma

Dialogo tra materia e trasparenza

Nella nuova sede di Enterprise a Roma spazi articolati e luminosi e materiali essenziali: il vetro, l'acciaio e il grès.
Autore
Maria Giulia Zunino
Foto
Luciano Busani
Progetto
Valentina Pandolfi
Cristina Parisi
Antonio Pizzola
(Spazimultipli Studio Associato)
Superfici Ceramiche
FIORANESE
Distributore
Profili di Luce
Anno di realizzazione
2010

Da un lato Entreprise, un’azienda che in poco più di dieci anni si è imposta nei settori Finance & Banking, grazie alla continua ricerca e agli investimenti nei prodotti e nei servizi per l’organizzazione e l’automazione delle banche.
Dall’altro Spazimultipli, un giovane studio romano di architettura che dalla sua sede al Testaccio già si è fatto notare per la forza delle sue proposte.
Al centro un edificio esistente, privo di particolari qualità estetiche ma dotato di due indiscutibili pregi: l’essere al di fuori del caos urbano pur restando facilmente raggiungibile dal centro di Roma anche con i mezzi pubblici e soprattutto il trovarsi all’interno di un lotto di terreno di 3000 metri quadrati che digrada verso il Tevere attraverso il susseguirsi di terrazzamenti verdi.
Dall’incontro di questi elementi nasce un progetto che con chiarezza declina “spazio forma materia, ovvero quelle invarianti che formano ogni architettura, perché la circoscrivono nel contesto, la definiscono nel carattere, la mettono in relazione con chi la fruisce”, come dichiarano nel loro programma gli architetti Valentina Pandolfi, Cristina Parisi e Antonio Pizzola, fondatori di Spazimultipli Studio Associato. Che aggiungono: “La nostra sfida è realizzare prodotti di qualità senza pregiudizi, coniugando materiali tipici e innovativi, tecnologie tradizionali e avanzate… Il nostro linguaggio si fonda sulle sovrapposizioni e sui contrasti…”. Come dimostra questo progetto in cui la leggerezza dell’interno si contrappone alla matericità dell’esterno.
Dalla strada l’edificio della nuova sede Enterprise acquista maggior visibilità e nuova importanza grazie alla scelta di enfatizzare l’aspetto materico dei fronti esistenti. Il tufo e il travertino che li connotano sono riproposti nel nuovo scalone monumentale, un segno forte nel territorio che, spostando l’ingresso dell’edificio sul fronte laterale, valorizza il contesto naturale e crea una scenografica risalita del pendio (collegata da un ascensore con i nuovi garage interrati) fruibile anche come piacevole luogo di sosta e relax all’aperto. All’interno l’aspetto cambia totalmente, per creare spazi operativi e di accoglienza altrettanto caratterizzati, ma di segno più contemporaneo e più consono alla qualità della vita di chi lavora.
Contemporaneo e significativo è l’uso della grafica, scelta in questo progetto non solo per la sua innata funzione di strumento di comunicazione, ma anche come elemento funzionale alla qualità dell’ambiente di lavoro: applicate alle pareti vetrate ed enfatizzate nel segno attraverso la sabbiatura, le diverse geometrie dell’intervento grafico riescono a modulare la trasparenza delle superfici divisorie per garantire quel minimo di privacy così importante (e talvolta indispensabile) per chi lavora, senza che per questo venga a diminuire il fluire della luce naturale.
Perché è la luce naturale, combinata con la trasparenza, la vera protagonista degli spazi interni, dove penetra in profondità attraverso il nuovo corpo centrale dei collegamenti verticali (scale e ascensori) racchiuso in verticale da pareti di cristallo e in orizzontale dai passaggi di piano in cristallo. Si miscela (sotto il controllo di sensori) con la luce artificiale per retro-illuminare le larghe superfici di telo Barrisol che sottolineano i tagli architettonici dello spazio. Si diffonde negli uffici, dove i divisori in vetro serigrafato con disegni geometrici alleggeriscono le masse murarie, creando continui rimandi prospettici. Si riflette sulle pareti bianche e sui pavimenti nero Marquinia realizzati con le lastre in grès porcellanato colorato della collezione Nu_Marble di Ceramica Fioranese. La scelta di un materiale che re-interpreta in chiave tecnologica il fascino e la nobiltà del marmo senza rinunciare alle caratteristiche tecniche del grès, dell’essenzialità del colore nero e di un unico formato di grandi dimensioni (45×90) per ridurre il numero delle fughe, ha permesso ai progettisti di ottenere una superficie senza soluzione di continuità che sottolinea l’impatto quasi rarefatto dell’insieme.

Superfici Ceramiche
Ceramica Fioranese, serie Nu_Marble
altro
Nero Marquinia
45x90 cm

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