Progetti

Residenza privata Eur - Roma - Roma

Dialoghi materici

Le superfici come linguaggio per comunicare. Un link tra esterno e interno
Autore
Benedetto Marzullo
Foto
Angelo Aloisi
Progetto
Nicola Auciello
(Na3 Studio di Architettura)
Contractor
Best Costruzioni
Distributore
Lozzi
Anno di realizzazione
2013

“Le storie, nell’architettura degli interni, non sono mai ripetibili: cambiano le città, i quartieri, le persone, le esigenze, le aspettative, i budget. L’iter progettuale, invece, rimane lo stesso: partire dalla città per poi arrivare al quartiere, alle persone, tenendo conto delle esigenze, rimanendo nelle aspettative e rispettando i budget”. E l’iter progettuale cha ha condotto i progettisti dell’appartamento preso in esame – lo studio Na3 di Roma – non poteva che essere quello di partire dalla città, Roma, scendere alla scala del quartiere, l’EUR, e quindi progettare per le esigenze dei committenti.
Distribuito su due livelli – attico e superattico – con una superficie interna di circa 150 mq e 100 mq esterna, l’appartamento era stato progettato in origine dall’architetto Claudio Dall’Olio, insieme all’intero edificio, all’inizio degli Anni 50.
“Il rispetto dello spazio, quanto più vicino all’originario, laddove era possibile – spiega l’architetto Nicola Auciello dello studio romano – è stato la linea guida del progetto, insieme ad un segno contemporaneo che colloquiasse con l’EUR, con la storia, tramite alcune delicate scelte progettuali e l’accentuazione di una serie di contrasti materici e formali. Una sinergia nel rapporto tra tempo passato e presente, spazio interno ed esterno, elementi vuoti e pieni, materia concava e convessa, geometrie rette e curve, dettagli in luce e ombra e superfici in ampiezza e contrazione”.
L’organizzazione degli spazi, un duplex dal taglio borghese, soprattutto a causa di superfetazioni avvenute nel tempo risultava poco funzionale. Il nuovo progetto ha previsto, dunque, una re-distribuzione degli ambienti e il riposizionamento dei servizi oltre ad un’apertura totale della zona ingresso sulla zona giorno e notte. Il dialogo tra passato e presente, inizia varcando l’ingresso della casa, sottolineato da tre elementi. L’elemento architettonico scala, originario degli anni ’50, è preservato e reso contemporaneo dall’inserimento di un passamano in metallo bianco lucido e, alla base, uno zoccolo a filo turchese pastello (colore tipico di quegli anni), quasi a sottolineare. Poi, il guardaroba sull’ingresso, rivestito in stoffa, già presente in origine, è stato ridimensionato nella parte bassa: la stessa, fruibile dalla cucina e utilizzata per il contenimento della legna. Infine, l’armadiatura incassata, anch’essa del 1950, è stato ricollocata in una nuova posizione alla fine del corridoio, di fronte al camino.
Un’invenzione progettuale è la posa del grès tagliato su disegno a piè d’opera. “Il rivestimento (Mutina, serie Pico, tipo UP e tipo DOWN, ndr) invade ogni parte della casa che comunica con l’esterno, in un ideale dialogo col quartiere: l’ingresso, il camino, i sottofinestra degli ambienti, i bagni e la cucina i relativi gradini, i terrazzi. Già varcando la porta di ingresso dell’appartamento è evidente la presenza di un tappeto, prosecuzione della scala, che piega ortogonalmente, diventando una seduta di sosta breve; ritroviamo il grès, come elemento di raccordo con l’esterno nelle pareti e pavimentazioni sottofinestra del soggiorno, suddiviso in tre aree: esse eseguono un disegno che contrae lo spazio verso la zona centrale e lo dilata alle estremità. Il grès è anche sul camino perché comunica con l’esterno, asimmetrico e con doppio affaccio, sul soggiorno e cucina che rimane separata dal corridoio tramite una porta in cristallo trasparente a scomparsa per non celarne mai il fuoco. Il fuoco sempre visibile all’attraversamento di qualsiasi ambiente. Tutto ciò si coniuga con una pavimentazione in rovere cotto e con tre finiture diverse nello zoccolo, a seconda degli ambienti e necessità: a filo bianco opaco quasi ovunque, turchese pastello solo a sottolineare la scala, a sguscio lucido dove sono state posizionate le porte a scomparsa. Il gioco nello spazio diventa elemento essenziale di progetto tra misura, integrazione e contemporaneità. Un lavoro sulle superfici come fondamenta di comunicazione. Il grès dei rivestimenti, con superficie concava e convessa, diventa un materiale tattile che esprime identità, rivelandosi capace di coniugare storia e cultura ad integrazione delle viste delle meravigliose architetture esterne”.

Superfici Ceramiche
Mutina, serie Pico, tipo UP e tipo DOWN
grès porcellanato
Beige, Blanc, Terre, Dots
30x30 - 60x60 - 60x120 - 120x120 cm

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