Progetti

Ellsworth Residence - Cave Creek (AZ), USA - Cave Creek (Arizona)

Deserto abitato

Rigore geometrico e materico, leggerezza e linearità, contrasto con la natura circostante caratterizzano la residenza di un appassionato di arte e design americano
Autore
Katrin Cosseta
Foto
Bill Timmerman
Progetto
Michael P. Johnson
Contractor
Artisan Tile
Distributore
Imperial Tile Imports
Anno di realizzazione
2008

Un monolite di vetro proteso nel deserto di Sonora, a Cave Creek in Arizona. È il rifugio di un appassionato di arte e di design, che ha richiesto all’architetto Michael P. Johnson la progettazione di una residenza dalla chiarezza museografica per accogliere la propria collezione di arte minimalista. E anche l’architettura è, a tutti gli effetti, minimalista, all’insegna della linearità e della sottrazione, espressione di una semplicità sofisticata, ricca di riferimenti colti. L’edificio sembra una presenza estranea al contesto, quasi surreale, per il contrasto tra il rigore geometrico e materico della costruzione e la forza selvaggia della natura circostante. La casa è strutturata come un ‘ponte abitato’ che attraversa una gola naturale profonda 9 metri. Vetrate scorrevoli percorrono tutta la lunghezza del lato nord (dove si apre l’ingresso) e sud dell’abitazione, consentendo una completa osmosi tra interno ed esterno. La permeabilità visiva procede non solo in senso orizzontale, ma anche verticale, tramite la terrazza, composta da una piattaforma in grigliato metallico.
La leggerezza è il filo conduttore del progetto sotto diversi punti di vista: strutturale, materico, di definizione spaziale. Lo sviluppo longitudinale dell’abitazione viene assecondato dalla massima fluidità dei percorsi interni. Il nucleo centrale dell’edificio è dedicato alla zona living, alla cucina e alla sala da pranzo che si compenetrano tra loro; due semplici pareti ortogonali schermano la cucina, ma non impediscono la continuità circolare del percorso nella zona giorno, enfatizzata dall’assenza di porte. Gli ambienti privati, due camere da letto con rispettive stanze da bagno e wardrobe, si collocano alle due estremità. Il progetto d’interni di fatto si traduce in una sapiente gestione del vuoto, nella costruzione di un contenitore neutro che enfatizzi il protagonismo di due elementi: la natura e le opere d’arte. Di conseguenza le prospettive sono modulate per garantire la massima fruizione del panorama, ma anche per esaltare la funzione scenica dei quadri e delle sculture.
L’arredamento è misurato, minimo, composto da elementi che quasi si mimetizzano nella struttura, oppure che emergono per la loro forza iconica, come le sedute di Mies van der Rohe. La continuità spaziale è sottolineata dalla scelta del bianco assoluto come regola cromatica per pareti, pavimenti e soffitti. Una candida palette in cui la ceramica – per matericità, versatilità e resistenza- gioca un primario ruolo estetico e funzionale.
Lastre in grès porcellanato bianco (serie Time di Arkim, marchio di Cooperativa Ceramica d’Imola), posate a pavimento nel formato 60×120, assecondano lo sviluppo in lunghezza dello spazio e al contempo esaltano le silhouettes delle sculture e degli arredi. Le piastrelle svolgono inoltre un’importante funzione termica, assorbendo il calore del sole dalle vetrate esposte a sud e rilasciandolo gradatamente di sera con un effetto di sensibile riduzione del dispendio energetico. L’interazione dell’edificio con le risorse naturali di climatizzazione si esprime inoltre nella stessa struttura a ponte, che nei mesi estivi sfrutta la naturale circolazione d’aria del canyon. L’abitazione è comunque provvista di un sofisticato sistema di oscuramento a distanza delle vetrate e di un impianto di condizionamento che, mimetizzato nella controsoffittatura, ne percorre l’intero perimetro, laddove una luce lineare continua sottolinea ancora una volta profondità spaziale e pulizia d’immagine.

Superfici Ceramiche
Arkim (Cooperativa Ceramica d'Imola), Serie Time
grès porcellanato
bianco
60x120 cm

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