Progetti

Ristorante Maison du Parc - Milano - Milano

Colazione da Maison du Parc

Scenograficamente affacciato sul Parco Sempione, polmone verde di Milano, un nuovo ristorante s'impone nel panorama della ristorazione lombarda
Autore
Laura Ragazzola
Progetto
Carlo Santambrogio
Contractor
Master Srl
Superfici Ceramiche
REFIN
Anno di realizzazione
2013

La formula è quella newyorkese: ‘always open’, sempre aperto. E anche la ‘location’ ricorda quella degli eleganti ristoranti della Grande Mela affacciati sul verde di Central Park.
Siamo a Milano, a due passi dall’Arco della Pace, e le fronde rigogliose che occhieggiano dalle ampie vetrate del nuovo ristorante Maison du Parc sono quelle degli alberi di Parco Sempione.
“Ho accettato con entusiasmo questo lavoro. Si trattava di inventare un locale nuovo, versatile dal punto di vista dell’offerta. Un luogo, cioè, fuori dai canoni tradizionali: un po’ ristorante un po’ da sala da the, ma anche pasticceria che alla sera si trasforma in un sofisticato lounge bar dove ascoltare musica dal vivo…Insomma, una proposta innovativa”.
Chi parla è il progettista, Carlo Santambrogio: milanese, classe 1965, architetto e imprenditore, ha sfruttato il know how della sua azienda in fatto di lavorazione del vetro (la Santambrogio Milano, fondata nel 2004) per realizzare un ristorante originale non solo dal punto di vista dell’offerta culinaria, ma anche per soluzioni d’arredo (tutte design oriented) e materiche (rigorosamente eco).
“La versatilità del vetro si adattava perfettamente al carattere eclettico del nuovo ristorante” ha spiegato il progettista. “Del resto il vetro è la mia passione: da anni mi dedico a questo materiale cercando di sperimentare progetti nuovi, esplorando terreni di applicazione anche inusuali. Qui, per esempio, ho disegnato tutto con il vetro, a testimonianza del fatto si tratta di un materiale capace di trasformarsi in un elemento strutturale a 360 gradi. E con il vetro ho realizzato tavoli, sedute, contenitori espositivi. Il risultato? Grande leggerezza e massima ariosità, caratteristiche fondamentali per un locale che deve ospitare molte persone contemporaneamente. Non solo”, continua Santambrogio.”Il vetro ha anche la pecluliarità di trasformarsi nel corso della giornata, grazie ai giochi di riflessi della luce che muta di ora in ora: una metamorfosi che si sposa perfettamente con i diversi ‘volti’ del ristorante”.
Ma il progetto mixa con successo anche altri materiali, come ci spiega l’architetto Santambrogio: “Non si poteva rimanere insensibili alla bellezza del parco che occhieggia dalle vetrate del locale. Per questo ho abbinato alla purezza del vetro la matericità del legno, che ho addirittura lasciato nella sua forma più grezza: tronchi di albero, infatti, diventano gli inusuali sostegni dei piani dei tavoli”. Anche il pavimento, risolto con maxi lastre di gres porcellanato (si tratta della collezione Design Industry di Refin nel formato di cm 75×75) contribuisce a creare un contrasto materico di grande effetto: la tonalità scura richiama il colore della terra, donando profondità a tutto l’ambiente. La variante con metalli ossidati (Oxyde Dark) dà ulteriore brillantezza alla superficie del pavimento, accentuando i riflessi della luce e regalando sempre nuovi effetti.
Alla qualità del progetto d’interiors si affianca anche l’eccellenza del comfort degli arredi e dell’ecostenibilità dei materiali (legno, vetro e gres porcellanato), cifre progettuali dello studio Santambrogio. “Il vetro, è un materiale riciclabile al 100 per cento”, ha ricordato, infatti, il progettista “e il suo ampio uso anche negli interni può diventare una soluzione vincente”.
L’illuminazione, infine, è risolta con sculture luminose studiate ad hoc per accentuare il gusto contemporaneo ed eclettico del ristorante.

Superfici Ceramiche
Refin, Design Industry Oxyde
grès porcellanato
Dark (nero)
75x75cm

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