Progetti

Ristorante "La Limonera" - Rovellasca (CO)

A pranzo nell’antica limonaia

L'ex orangerie della villa tardo settecentesca nel comune di Rovellasca (CO), apre le sue sale al pubblico come ristorante.
Autore
Elisa Montalti
Foto
Enrico Lunardi
Progetto
Natalia Boccato, Giovanni Colmegna
Superfici Ceramiche
TAGINA
Distributore
Caimi
Anno di realizzazione
2005

La trasformazione di usi e costumi nella città odierna porta frequentemente alla “metamorfosi” di spazi e manufatti un tempo legati ad altre esigenze con una loro generale rifunzionalizzazione in senso contemporaneo. Questo fenomeno sta sempre più coinvolgendo anche le antiche limonaie annesse alle ville padronali che servivano per accogliere agrumi e altre piante durante il periodo invernale. Questa interessante tipologia di edificio ha visto così ultimamente diverse operazioni di recupero e riconversione, come nel significativo caso dell’ex limonaia di Villa Crivelli, una costruzione del tardo ‘700 posta vicino al centro storico del comune di Rovellasca, in provincia di Como. La struttura, per anni dismessa e priva di una destinazione specifica, ha rischiato il degrado totale prima di un radicale intervento di recupero con rifunzionalizzazione ad attività di ristorazione. La limonaia è stata così sottoposta ad un’accurata e lunga operazione di restauro, durata quattro anni e completata nell’aprile 2005, ad opera dell’architetto Natalia Boccato, che si è occupata del recupero della struttura originaria e dell’addizione di un nuovo volume.
La rifunzionalizzazione a ristorante ha visto quindi la sistemazione del giardino come spazio ricettivo all’aperto nel periodo primaverile-autunnale e la configurazione di tre sale di differente utilizzo e capienza, i cui nomi ricordano il precedente uso. La limonaia era costituita infatti da due ali, una adibita a ricovero invernale per le piante in vaso, l’altra di dimensioni più contenute, deposito delle attrezzature da giardino. La Sala Limoni, nella limonaia originaria, è oggi usata prevalentemente per le cerimonie ed è in grado di ospitare fino a 170 ospiti, mentre la Sala Aranci, il vecchio deposito, presenta una capienza massima di 80 ospiti. Nel sottotetto dell’edificio è stata inoltre ricavato un altro vano più intimo e riservato, la Sala Rossa.
Perfettamente simmetrico, l’edificio principale propone al suo interno un susseguirsi di sale con il soffitto a volta per un’altezza di circa sei metri al colmo. Tra la limonera e lo storico muro di confine su via Volta era collocato inoltre un vecchio magazzino, demolito e interamente ricostruito così da ospitare i servizi, la cucina e il bar del ristorante, in prossimità dell’ingresso sulla strada.
Il progetto ha cercato quindi il massimo rispetto nei confronti della struttura originaria così come dei materiali edilizi, selezionati se in linea con quelli dell’epoca. Questa filosofia ha ispirato anche la scelta della nuova pavimentazione interna: si è infatti optato per la collezione “Terrae de Tarsina” di Tagina nel particolare colore Categge. Le tonalità del cotto, le proprietà “rustiche”, le caratteristiche estetiche (che rimandano idealmente ad un’attenta abilità artigiana) configurano così il piano di calpestio, composto da moduli di diversi formati e impreziosito da “decori girali” che disegnano una cornice lungo il perimetro delle sale.

Superfici Ceramiche
Tagina
grès porcellanato
Terrae de Tarsina
Categge
35x35 - 8,37x35 - 17,25x17,25 - 17,25x35 cm

Richiedi info progetto >